Gesam, ok riassetto. Pronti ricorsi su Gas e Luce foto

Passa con il voto contrario dell’intera opposizione la delibera che fornisce a Lucca Holding gli indirizzi per procedere con la fase due del riassetto delle società partecipate del Comune di Lucca. Una pratica che ha al centro alcune importanti quanto contestato operazioni su società del gruppo Gesam e che sarà oggetto – si affrettano a spiegare sia Marco Martinelli di Forza Italia che Remo Santini di Siamo Lucca – di ricorsi “alle autorità competenti”. Si svolge all’insegna della tensione e della contrapposizione netta fra maggioranza e opposizione il consiglio comunale che dà il là alla vendita delle quote di Gesam Gas e Luce e alla trasformazione di Gesam Energia in società in house, con un passaggio alla Lucca Holding e una successiva fusione con la Holding Servizi. Un via libera arrivato dopo una lunga discussione alla presenza anche di una nutrita platea di rappresentanti sindacali e lavoratori delle società del gruppo, che hanno assistito alla seduta.
Fino all’ultimo l’opposizione ha chiesto il rinvio. Pomo della discordia la prospettiva dell’alienazione di Gesam Gas e Luce, con tanto di “sorpresa”.

E’ stato infatti il presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli, a servirla durante la seduta. Martinelli infatti ha prodotto un parere rilasciato dall’Anci Lombardia, formulato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, in cui si sostiene che l’attività di vendita del gas ed energia elettrica, in quanto regolata dall’Aeegsi “rientra nei servizi d’interesse generale, che dunque ben può essere svolto sia da pubblici che privati operatori”. Da qui subito la richiesta di rinvio avanzata da Nicola Buchignani, consigliere comunale di Fdi. Richiesta che dopo una sospensione e un braccio di ferro con la maggioranza cade nel vuoto per l’intervento sia dell’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi, che difende l’operazione chiamando in causa anche le imminenti scadenze di legge, sia del sindaco Alessandro Tambellini che invita “ad andare avanti. Non si può proseguire – ha detto il primo cittadino – con questo ulteriore palleggio: di queste questioni si discute ormai da anni, ma adesso vanno risolte. Le nostre risposte si ispirano a criteri della legalità”. Alla fine la pratica è stata approvata con 19 voti favorevoli, 10 contrari e un non voto (Buonriposi). Respinta la richiesta di non procedere con il voto sull’immediata eseguibilità proposta ancora da Buchignani, mentre passano anche i due ordini del giorno collegati alla pratica e presentati dalla maggioranza. L’opposizione si è astenuta sui due atti che hanno voluto offrire garanzie sia sulla vendita delle quote di Gas e Luce che sugli accordi sindacali per il personale che nella riorganizzazione dovrà cambiare ramo d’azienda (cimiteri, contratti Sinergo e Calore).
Le nuove razionalizzazioni. Il piano di riorganizzazione contenuto nella delibera di indirizzo a Lucca Holding è basato, ha spiegato l’amministrazione, su due principi: alienare servizi ritenuti non strumentali o comunque non di interesse pubblico generale – alla luce del decreto Madia – e procedere con alcune fusioni di società. Operazione centrale dell’ultima fase del riassetto delle Spa pubbliche è quella relativa al gruppo Gesam, su cui del resto si sono condensate le critiche dell’opposizione.
In particolare quella che prevede la vendita del 60% delle quote di Gesam Gas e Luce “attraverso una procedura pubblica e trasparente”, ha osservato anche stasera in consiglio comunale l’assessore alle partecipate Giovanni Lemucchi, illustrando la pratica.
Gli step che prevede la delibera di indirizzo sono molteplici ma non soltanto le aziende della galassia Gesam saranno toccate. Ad esempio le quote che il Comune attualmente detiene direttamente in Lucense e Reti Ambiente Spa verranno trasferite sotto il controllo della Holding,  “per ricondurre le partecipazioni sotto un centro di controllo unico”, ha spiegato l’assessore. Ma il vero scoglio è stato il capitolo Gesam, per il quale la società ha proposto un nuovo schema di scissione ai soci. Che tuttavia tornerà all’approvazione del consiglio comunale, “quando le cifre del concambio saranno ben definite”, ha detto ancora Lemucchi. “La scissione asimmetrica di Gesam consentirà di procedere ad un riassetto dei servizi e ad una loro riorganizzazione senza ulteriori esborsi. Quanto al prezzo del concambio, esso sarà determinato solo all’esito dell’approvazione del piano di scissione: la pratica tornerà in consiglio comunale quando ci saranno i dati precisi e puntuali”.
Per ora la vicenda, anche se è stata sollevata come centrale da gran parte dell’opposizione, è dunque rimandata ad un secondo momento. Prima per quanto riguarda il gruppo Gesam andranno compiute altre rilevanti operazioni. Gesam Energia infatti sarà “assorbita” da Lucca Holding, tornando dunque totalmente in house, per venire poi fusa in Lucca Holding Servizi così come il ramo di gestione dei cimiteri e i contratti Sinergo e Calore. “Oltre a queste azioni è prevista anche la fusione di Itinera in Metro – ha aggiunto l’assessore -: Itinera negli ultimi tre esercizi non ha avuto utili superiori ai 150mila euro, per cui ai sensi del decreto Madia dovrebbe cessare”.
Il riassetto delle partecipate. In apertura l’assessore alle partecipate, Giovanni Lemucchi (Lucca Civica), ha fatto il punto sull’opera di riorganizzazione generale delle società facenti parte del gruppo Lucca Holding: “Abbiamo cercato di razionalizzare massimizzando l’efficacia e l’operatività delle società partecipate del Comune – ha detto -: in passato la galassia delle partecipate è stata utilizzata in modo anomala. Noi abbiamo seguito due principi fondamentali: il coinvolgimento del consiglio comunale e del collegio dei revisori dei conti, cose che in passato non erano avvenute. Sono stati poi ridotti i costi dei compensi degli amministratori. Altro dato è rappresentato dal fatto che sui bilanci del 2016 non ci sono società in passivo”. Lemucchi ha ricordato poi i vari adeguamenti societari, dalle fusioni alle modifiche di statuto, ai sensi del cosiddetto decreto Madia. Ricordate anche le segnalazioni di Anac sulla scissione di Gesam e sulla risoluzione dei contratti Sinergo, Calore e sui servizi cimiteriali. Un caso a parte le Farmacie Comunali che nel 2019 torneranno sotto il controllo diretto dell’amministrazione: “E’ necessario per ora mantenere le quote societarie che ci consente di esprimere due consiglieri nel cda e di mantenere i servizi”.
Il dibattito. Il presidente della commissione partecipate Claudio Cantini (Lucca Civica) pone l’attenzione sulle finalità del riassetto: “L’obiettivo fin dall’inizio è stato quello di riportare nella legalità le società partecipate, nell’ottica anche di una razionalizzazione nella salvaguardia dei lavoratori. La situazione trovata all’inizio della prima amministrazione Tambellini era molto complicata. C’erano in tutto circa 30 società. Abbiamo voluto mettere fine alle gestioni allegre del passato. Dopo l’ultima razionalizzazione che approviamo stasera, non ci sarà più alcuna società partecipata al di fuori delle norme previste”.
Silvia Del Greco, consigliera comunale del Pd, ha preso la parola per sottolineare l’importanza della razionalizzazione “per una ottimizzazione dei servizi e una riduzione dei costi”.
Il consigliere della Lega Nord, Giovanni Minniti, è stato invece molto critico: “Questa delibera presenta molti punti di illegittimità e non è certo fatta per l’interesse pubblico – ha attaccato -: è facile evidenziarlo quando si dice che la scissione non proporzionale è la strada migliore. Questo passaggio ci fa capire che sono stati gli amministratori di Gesam a indicare la via e non l’amministrazione comunale. Ed ecco anche che Gesam ha sollecitato la vendita delle quote Gas e Luce e il ritorno in house di Gesam Energia. Mi pare che questa riorganizzazione sia fatta per l’interesse dei soggetti interessati alla futura gara del gas. Nell’allegato sei si legge chiaramente che Toscana Energia è interessata soltanto alla rete del gas e non ad avere partecipazione in altri servizi. Questo è un formidabile assist a Toscana Energia che potrà così concentrarsi sul ramo d’azienda privilegiato. Nessuno venga a dire che il decreto Madia impone la vendita delle partecipazioni in Gesam Gas e Luce. L’amministrazione non ha giustificato adeguatamente questa scelta, proprio come prevederebbe il decreto legislativo. E’ inoltre necessario che al riguardo l’amministrazione chiarisca meglio il piano della scissione di Gesam e che fine farà la società”.
Remo Santini, capogruppo di Siamo Lucca, mette nel mirino l’intera operazione: “La storia si ripete puntuale – ha detto -: Clap vi dice niente? Provincia di Lucca? E il trasloco del 118 da Lucca? Dice nulla a lei sindaco la svendita all’inizio del suo mandato dell’azienda dei trasporti? Lucca come un Re Mida alla rovescia perde qualcosa ogni volta che il Pd e il centrosinistra toccano qualcosa. Nessuna sorpresa sul tentativo di questa giunta di anti lucchesi di smantellare Gesam. Basta vedere i passaggi seguiti dal 2012 ad oggi, compreso il primo tentativo di scissione di Gesam naufragato. C’è un rapporto tossico che lega questa giunta ai vertici regionali. Come in un rapporto tra spacciatore e cliente, qualcuno chiede qualcosa per avere qualcos’altro in campo. Gesam è sotto assedio da anni, presto lo sarà anche Geal. Quanto a Gesam, dal 2013, è partita l’operazione per favorire Toscana Energia nella allora presunta imminente gara del gas. I tentativi di dare metadone alla cittadinanza mentre si continuava a svendere le società”. Santini poi arriva a Gesam Gas e Luce, citando le promesse del sindaco: “Si sta facendo alla rovescia rispetto a quanto ci veniva assicurato qualche anno fa. Il danno ora è doppio: verso i dipendenti e verso il territorio. Gesam Gas e Luce l’amministrazione vuole venderla a tutti i costi, seguendo le indicazioni di Toscana Energia, che non è interessata ad altri servizi che alla rete del gas. I dipendenti hanno capito bene che le garanzie nei loro confronti non ci sono. Questa è la sinistra di oggi, che ormai i lavoratori li ha dimenticati. Danneggiato però sarà anche il territorio, basti pensare alle ricadute su di esso dell’attività di Gesam Gas e Luce. State desertificando tutto – ha detto rivolgendosi alla maggioranza -: siete una garanzia soltanto per chi comanda a bacchetta fuori da questa città. Così ve ne strabattete di ansie e preoccupazioni di circa 70 famiglie dei dipendenti. Le rappresentanze dei lavoratori hanno chiesto garanzie e clausole di salvaguardia per il mantenimento dei posti di lavoro e della sede a Lucca. Se andrete avanti così, sarà molto grave e farete una scelta scellerata. Fermate la vendita di Gesam Gas e Luce: se volete fare una forzatura avete i numeri, fateli. Ma faremo ricorso in tutte le sedi per fermare questo percorso e per non esserne complici. Con noi al governo questo progetto non avrebbe mai visto la luce”.
Dopo l’attacco di Santini, tocca al consigliere di Sinistra Francesco Lucarini difendere invece, per la maggioranza, l’operazione di riassetto: “Questo lavoro di riorganizzazione – ha insistito – è stato compiuto dall’amministrazione per la salvaguardia dei diritti dei lavoratori e per il consolidamento del ruolo del Comune nella galassia delle partecipate e quindi a garanzia della comunità e della città. Quanto alla scissione, essa è necessaria alla luce delle segnalazioni e dei pareri delle autorità garanti terze”. Secondo il consigliere è poi “necessario alienare adesso le quote di Gesam Gas e Luce perché si tratta di una società commerciale e non strumentale, il cui mantenimento potrebbe creare problemi in futuro, costringendo allora sì ad una alienazione a prezzi inflazionati, magari su pressione del Tesoro o della Corte dei Conti”.
Passa all’attacco la consigliera di Siamo Lucca, Cristina Consani: “In commissione partecipate – ha ricordato – a chi chiedeva conto della scissione Gesam, è stato risposto dal presidente Cantini che non era argomento della delibera. Invece, il piano di scissione è centrale in tutta l’operazione. Noi ci opponiamo all’alienazione di Gesam Gas e Luce soltanto per favorire Toscana Energia. Quanto a Gesam si continua a parlare di concambio per la scissione quando è espressamente vietato dal decreto Madia. In questo modo si escluderà Gesam dalla gara per il gestore unico della rete del gas”.
Massimiliano Bindocci, consigliere comunale del M5S, si lancia in un affondo al centrosinistra: “Il mondo si è ribaltato – afferma -: adesso il centrosinistra è per le privatizzazioni. Questa delibera a mio modo di vedere finirà male. Si chiama in causa la legge Madia, ma essa è recentissima e su di essa non c’è giurisprudenza. Questa sera si rischia di mettere a rischio i lavoratori. Qui si butta via una delle poche società che funzionano davvero – ha detto -. Abbiamo chiesto su questo un consiglio straordinario, fermatevi: state dilapidando un patrimonio che non è vostro”.
A questo punto riprende la parola il consigliere Cantini: “La gara del gas va nettamente distinta rispetto all’operazione di riassetto delle società partecipate – osserva rivolgendosi alla consigliera Consani -. La Clap? Quando siamo arrivati noi non c’erano i soldi nemmeno per le ruote dei mezzi. Sui contratti poi finora affidati al gruppo Gesam ci sono dei precisi pareri dell’Anticorruzione. La vendita delle quote di Gesam Gas e Luce? E’ operata alla luce del decreto Madia e ci sono già delle sentenze che ci indirizzano in questo senso. Ho sentito poi parte dell’opposizione minacce di ricorsi per bloccare l’operazione: l’Anac ci ha dato ragione”.
“La materia è abbastanza complessa – osserva la consigliera di Lei Lucca, Donatella Buonriposi – ma il cittadino vuole sapere cosa accade: essendo di fronte ad un processo di privatizzazione, è necessario spiegare quanto incasserà il Comune e come questo introito verrà utilizzato per la città. In secondo luogo, vogliamo rilevare che questo passaggio può preoccupare i dipendenti. Che contratto avranno, ad esempio? Queste sono le risposte che la città vuole sentirsi dare. Dobbiamo comprendere le ansie dei lavoratori e delle famiglie. Quello che chiedo è quello di avere più tempo per riflettere e ragionare su queste scelte”.
Fabio Barsanti, consigliere comunale di Casapound, riflette “sugli elementi di preoccupazione sull’intera vicenda e in particolare su queste privatizzazioni, effetto del governo di centrosinistra. Le preoccupazioni nascono dalla questione della scissione asimmetrica di Gesam, i dipendenti continuano a non avere rassicurazioni circa le ricadute sul territorio, o meglio le perdite che avrà il territorio al termine di questa operazione. Io sono particolarmente contrario alle privatizzazione perché esse non offrono le garanzie necessarie. Non ci sono clausole di salvaguardia che tengano e i lavoratori lo sanno come vanno queste cose. Questa delibera è soltanto propedeutica alla gara del gas dove sarà svenduto un valore per Lucca”.
Duro affondo quello del presidente del gruppo consiliare di Forza Italia, Marco Martinelli: “Su Gesam Gas e Luce – ha spiegato – autorevoli pareri confermano che la vendita della società non è necessaria come invece sostiene Tambellini”. Martinelli, che non ha risparmiato critiche all’intervento del presidente della commissione partecipate Claudio Cantini, ha ricordato che “l’amministrazione Tambellini giustifica la necessità di vendere Gesam Gas e Luce con il fatto che i servizi svolti dalla società non appartengono a quelli definiti di interesse generale. Noi – ha proseguito Martinelli – diversamente dall’amministrazione comunale portiamo all’attenzione del Consiglio un autorevole parere legale, rilasciato dall’Anci Lombardia e formulato dall’Università Cattolica del Sacro Cuore, che chiarisce definitivamente tale fattispecie: l’attività di vendita del gas ed energia elettrica, in quanto regolata dall’Aeegsi (Autorità indipendente ai sensi della legge 481/1995) rientra nei servizi d’interesse generale, che dunque ben può essere svolto sia da pubblici che privati operatori e che corrisponde all’ipotesi dell’articolo 4, comma 2 lettera a) del decreto legislativo 175/2016 (cioè società in cui i Comuni possono partecipare). Peraltro, nella relazione illustrativa di accompagnamento al decreto legislativo recante disposizioni integrative e correttive al 175/2016 (Decreto legislativo 16 giugno 2017, n. 100) all’art. 5 tra le altre è detto: “come richiesto dalla Conferenza unificata, si precisa che nella nozione di “servizi di interesse generale” di cui all’art. 4 del Decreto Legislativo n. 175 del 2016 rientrano anche i servizi oggetto di regolazione da parte delle Autorità indipendenti”. Ora – ha attaccato Martinelli- deve essere chiaro ai cittadini, che stiamo assistendo all’ennesimo pasticcio di questa Amministrazione Comunale, commesso con superficialità e forse l’unica vera motivazione per la vendita di Gesam Gas e Luce può essere quella inserita nella nuova bozza di progetto di scissione allegato 6 dove si dice che “Toscana Energia esercita soltanto l’attività di distribuzione del gas per cui non è interessata ad avere partecipazioni in business diversi”.Deve essere chiaro a tutti, che la volontà espressa da questa amministrazione comunale, è quella di ridurre la nostra città, all’ombra di se stessa, svendendo, in maniera “goffa”, come in questo caso, le società più preziose che abbiamo. Nulla è stato fatto da questa amministrazione, per escludere la Gesam Gas e Luce dalla ’forbice’ del decreto Madia, anzi sembra piuttosto che si sia agito a favore dell’alienazione di questa società. In conclusione nella delibera di stasera ci sono motivazioni che non legittimano la vendita di Gesam Gas e Luce. Faccio appello – ha concluso Martinelli – pertanto ai consiglieri di maggioranza che si apprestano a votare favorevolmente questa delibera, di leggerla e rileggerla, verificando i riscontri da noi forniti, poiché essa presenta un vizio legale profondo ed esplicito e il nostro partito unitamente ad altre forze di opposizione è pronto ad andare in fondo alla questione, avanzando, sin da lunedì prossimo un ricorso alle autorità competenti”.
Un intervento che ha spinto il consigliere comunale di Fdi Nicola Buchignani a chiedere una sospensione della seduta. Alla ripresa, si è fatto interprete di una richiesta di rinvio della pratica del riassetto ad un prossimo consiglio comunale, “vista la richiesta dei gruppi di opposizione di un consiglio straordinario sul riassetto del gruppo Gesam sia per la presentazione di pareri da parte del consigliere Martinelli che ci spinge a pensare che si possa procedere in modo diverso”.
L’amministrazione comunale tuttavia va avanti annunciando attraverso l’assessore Lemucchi due ordini del giorno, sull’accordo sindacale e sul caso Gesam Gas e Luce. “Gli ordini del giorno – ha spiegato Cantini – sono stati sottoscritti da me e dai consiglieri di maggioranza facenti parte della commissione partecipate”. Su questo punto attacca Bindocci: “L’amministrazione intende procedere senza accordo sindacale?”. Ribatte subito Lemucchi: “In commissione è stato convenuto di proporre e votare un ordine del giorno per dare mandato alle società coinvolte di sottoscrivere accordi sindacali con le sigle a tutela dei lavoratori”.
Le repliche dell’amministrazione. “Questa pratica – ha voluto chiarire anche l’assessore – non riguarda la gara del gas, né quindi la scissione di Gesam. Il Comune di Lucca è primo in Italia ad aver inserito una clausola sociale nel bando per la gara del gas, conto cui tra l’altro Toscana Energia ha presentato ricorso. Di accordi quindi non ne sono stati fatti e lo dimostra il ricorso fatto al Tar”. Poi il capitolo Gesam Gas e Luce: “Si fa tanto un parlare di privatizzazione – ha aggiunto Lemucchi – ma per quanto riguarda la vendita dell’energia e del gas si è già passati ai privati. Si fa confusione fra la fornitura dei servizi e la rete strutturale, quella che ci interessa sicuramente conservare e salvaguardare. Sulla legittimità di riportare servizi in house, c’è da dire che entro la fine del mese il Comune deve chiedere all’Anac l’iscrizione nel registro delle società in house, quindi vi sarà comunque un ulteriore controllo”.
“Non sono d’accordo con la ricostruzione dell’assessore – ribatte subito Buchignani -: non si può dire che non si sta parlando della scissione di Gesam perché è tutto collegato. Si sta trattando del lavoro e della vita di dipendenti e delle loro famiglie. Se ad oggi c’è la possibilità di evitare la vendita della Gas e Luce secondo me va valutata”. Risponde anche Martinelli: “L’assessore dovrebbe chiarire come si può giustificare l’operazione, se i correttivi introdotti al decreto Madia invece consentirebbero di evitare la vendita di Gesam Gas e Luce”. Incalza anche Santini che invita l’amministrazione a chiarire il motivi del no alla richiesta di rinvio. L’assessore ha ricordato che esistono le scadenze previste ancora dal decreto legislativo in materia.
Il sindaco. Il primo cittadino Alessandro Tambellini ha respinto le accuse di “svendere il patrimonio cittadino”. “Ho sentito parlare a sproposito di Clap, Ctt Nord e sudditanza a Firenze. Vogliamo parlare dello Steccone, di quanto avvenuto anche con Polis a cui erano stati affidati i parcheggi a pagamento e i cui introiti venivano utilizzati per costruire. Vogliamo ricordare, inoltre, proprio per Gesam il caso della Polo Energy e che dobbiamo mantenere. Io stesso feci un esposto sostenendo l’illegittimità della gestione dei servizi cimiteriali e dei contratti affidati a Gesam. Per non parlare poi della Valfreddana Recuperi. E’ meglio non rivangare la storia passata, perché allora andrebbero riaperte tutte le partite e allora si vedrebbe chi rischia davvero. Se oggi si arriva a riportare i cimiteri dove devono stare lo si fa per rispettare la legge, così come per Gesam Energia che tornerà in house. Ci sono delle scadenze da rispettare che per le società potrebbero bloccare anche le assunzioni. Io chiedo al consiglio di andare avanti e votare. Non si può andare avanti con questo ulteriore palleggio: di queste questioni si discute ormai da anni, ma adesso vanno risolte. Le nostre risposte si ispirano a criteri della legalità. Queste operazioni le portiamo avanti per la cittadinanza, non in ossequio ad ordini che vengano da altre realtà esterne che sono inesistenti”. “Di cosa stiamo parlando lo diciamo noi – ribatte Martinelli – se non avessimo fatto i nostri ricorsi sarete andati a dritto con la prima ipotesi di scissione asimmetrica che sarebbe andata poi in contrasto con le normative vigenti”.
Gli emendamenti. Sono stati presentati al termine due emendamenti molto tecnici al testo da parte dei consiglieri Lucarini (Sinistra) e Cantini (Lucca Civica). Entrambi approvati: il primo con 19 favorevoli, 9 contrari e un non voto; il secondo con 19 favorevoli e 10 contrari.
Gli ordini del giorno della maggioranza. Al termine sono stati illustrati i due ordini del giorno della maggioranza. Due documenti introdotti da Claudio Cantini di Lucca Civica. Il primo riguarda la vendita delle quote di Gesam Gas e Luce, con la quale si raccomanda a Gesam di “valorizzare tutte le proposte che arriveranno nel corso della procedura e che abbiano importanti ricadute sulla città e sul territorio”. Il secondo ordine del giorno, richiesto dalle Rsu, “impegna il sindaco e la giunta a dare indicazioni alle società coinvolte nel passaggio di dipendenti per i servizi cimiteriali e i contratti Calore e Sinergo a sottoscrivere i relativi accordi sindacali per garantire i lavoratori”, e “per applicare le tutele previste per le aziende con più di 15 dipendenti anche per quelle che ne hanno di meno”.
Atti su cui le minoranze si astengono. Il primo ordine del giorno, in particolare, finisce subito nel mirino del consigliere comunale M5S, Bindocci: “Questo invito è talmente generico che non dice veramente niente. Il secondo ordine del giorno è perfino peggio – dice Bindocci – perché questa garanzia è già data dalla legge”. Martinelli invece annuncia la non partecipazione al voto, perché “sono conseguenti ad una delibera che presenta vizi legali”. “Questi ordini del giorno – ribatte Cantini – sono ricalcati sulle richieste dei sindacati”. Approvati entrambi gli ordini del giorno (19 ok per il primo, 19 per il secondo: la sola maggioranza presente).
Le foto di D. Bertuccelli

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