Funghi dai fondi di caffè: un altro passo per Rifiuti Zero



Funghi commestibili dai fondi del caffè: un progetto sperimentale ed innovativo di Capannori per le buone pratiche e l’educazione ambientale.
E’ proprio coltivare funghi con i fondi di scarto del caffè l’obiettivo del progetto Dal caffè alle proteine realizzato grazie alla collaborazione tra Centro di Ricerca Rifiuti Zero di Capannori, l’Istituto Comprensivo Ilio Micheloni di Lammari e il Comune di Capannori. Un altro successo dell’amministrazione capannorese, già ieri sera (7 aprile) protagonista della puntata di Report per l’impegno sul riciclaggio della capsule di caffè.
“L’interesse e il coinvolgimento dei giovani studenti è stato davvero ampio – commenta il dirigente scolastico dell’Istituto, Nicola Preziuso – E’ stato mostrato grande entusiasmo per tutte le fasi di preparazione e coltivazione ed in particolare per la comparsa dei primi funghi dai kit di coltivazione”.
“Il valore educativo, didattico e scientifico del progetto – dichiara Rossano Ercolini, coordinatore del Centro di Ricerca Rifiuti di Capannori è stato davvero soddisfacente. E’ la prima volta che questo tipo di progetto viene realizzato in una scuola; ma, anche fuori delle scuole, sperimentazioni di questo tipo sono del tutto inusuali. Capannori si pone ancora una volta come capostipite di progetti all’avanguardia e di grande interesse nella ricerca per il riciclaggio dei rifiuti e la riutilizzazione degli scarti. I fondi di caffè sono una preziosa risorsa da cui poter generare, come abbiamo visto, alimenti importanti come i funghi. Il Centro di Ricerca Rifiuti di Capannori ha finanziato questo progetto con 3100 euro: i risultati sono talmente soddisfacenti che stiamo pensando ai prossimi step e sviluppi”.
“I fondi del caffè, che costituiscono il 90 per cento del substrato – spiega dettagliatamente l’agronomo Antonio Di Giovanni, responsabile scientifico del progetto – sono stati uniti ad uno strutturante, la segatura e ai miceli, i semi dei funghi. Il tutto è stato messo in una cella di incubazione, al buio, per 30 giorni dopo di che sono nati i funghi. Ad ogni classe sono stati dati 4-6 kit e con i funghi prodotti, della specie Pleurotus Ostreatus, verranno realizzate delle ricette da degustare tutti insieme oggi pomeriggio. In tutto sono stati raccolti e utilizzati circa 100 chili di fondi di caffè consumati dalle famiglie degli allievi, che altrimenti sarebbero dovuti essere smaltiti”. “Da sottolineare- aggiunge Di Giovanni – anche il grande valore di avvicinamento tra genitori e scuola per questo progetto, oltre al valore educativo per gli studenti per quanto riguarda il riutilizzo delle materie di scarto, nonché il valore didattico dell’imparare attraverso attività pratiche e concrete di laboratorio”.
“Non si butta via niente – chiarisce il vicesindaco di Capannori, Luca Menesini – E’ questo il messaggio che in questi anni abbiamo cercato di trasmettere e condividere con i cittadini. Questo progetto, innovativo e originale, permette di far capire ai bambini l’importanza dei Rifiuti Zero. L’aspetto educativo ed ambientale trovano piena attuazione in questo progetto che afferma anche un modello di fare scuola moderno e partecipativo.”
Grazie alle analisi effettuate dalla Asl 2 Lucca si è potuto constatare che i funghi prodotti sono di alta qualità e non contengono assolutamente tracce di caffeina che, in fase di coltivazione, nutre i miceli e velocizza lo sviluppo dei funghi. I valori nutrizionali riscontrati sono quelli dei funghi normalmente commercializzati. I funghi sono un’ottima fonte di proteine vegetali, oltre che di fibra, mentre sono poveri di grassi.
Per concludere il progetto oggi pomeriggio (8 aprile) ci sarà la degustazione delle ricette a base di funghi realizzate dalle famiglie.
Simona Alfani