Mortale a Camigliano, un cittadino: “Altro che controllo dell’emotività, bisogna agire in fretta”

Monta ancora, nel giorno del funerale di Michael Petrini, previsto per oggi alle 15,30, la rabbia dei cittadini per la pericolosità della strada dove è avvenuto l’incidente mortale. A scriverci è un residente di via delle Ralle a Camigliano, che si rivolge direttamente al sindaco: “Caro sindaco di Capannori – si legge nella lettera – scrivo per ringraziarla del consiglio impartito ai suoi concittadini, quindi anche al sottoscritto, in merito alla dolorosa vicenda che ha visto come protagonista un ragazzo di 14 anni di Camigliano: uno di quei tanti giovani che sognava di diventare grande e di poter coltivare sogni e passioni e verso cui gli adulti, ancor più se chiamati a rappresentare un’istituzione come il Comune, sono tenuti ad ascoltare e a proteggere. Il suo consiglio, sicuramente frutto di un sentimento, è stato quello di non affrontare la questione dell’incidente stradale che ha coinvolto il ragazzo, così come è emerso dalla reazione spontanea della gente; che ha fatto notare, in pratica, come lo stradone di Camigliano sia pericoloso e che necessita di una non più procrastinabile messa in sicurezza”.
“Il suo richiamo – prosegue il cittadino – al “controllo dell’emotività”, dunque, ha avuto un significato devastante: vuoi perché l’emotività, in quanto tale, è del tutto normale e auspicabile dopo un evento di simile portata, vuoi perché ricevere consigli su ciò che si può dire o non dire, in qualsiasi ambito e in qualsiasi situazione, contrasta profondamente con il concetto di libertà di opinione ed espressione, nonché con l’iniziativa adottata dal Comune da lei amministrato di affiggere i manifesti – dopo la strage di Parigi – con la scritta Je suis Charlie: perché essere Charlie è esattamente questo, ovvero poter criticare e poco importa se il sindaco di turno non gradisce”.
“Vorrei così entrare – dice il cittadino nella lettera firmata – affatto sommessamente, nel merito di ciò che è accaduto al giovane di Camigliano e – se mi permette – anche al poco fortunato conducente che lo ha investito: avrei potuto essere io, soltanto la sera prima, quando mi sono trovato a transitare nello stesso tratto di strada e, sobrio e prudente, ho avuto seria difficoltà a orientarmi pur conoscendo bene la strada dal momento che abito in via delle Ralle (strada che non rappresenta adesso una priorità di intervento tuttavia da considerarsi sconcia per l’assenza di manutenzione). Sarebbe ingeneroso e ingiusto nei suoi confronti addossare colpe dirette sull’incidente avvenuto: lei e la sua giunta, infatti, vi occupate di pianificare gli interventi relativi ai lavori pubblici come ritenete giusto fare: ergo, gli interventi su tratti di strada come lo Stradone di Camigliano non rientrano (né sono rientrati, visto che lei prima di fare il sindaco è stato anche assessore ai lavori pubblici) fra le priorità. Le priorità, invece, sono sotto gli occhi di tutti e credo che abbiano contribuito non poco alla sua elezione a sindaco. Dunque, adesso occorre fare qualcosa perché la sua dote di uomo delle istituzioni possa far tesoro di ciò che i suoi concittadini invitano a fare: purtroppo scaturita a seguito di un incidente mortale tuttavia una splendida forma di partecipazione, esattamente come lei e la sua giunta si affannano a far passare quale atto nobile del vivere democratico”.
“Allora le chiedo, almeno per questa volta – chiude la lettera – di fare uno sforzo: ovvero di pensare non solo a ciò che è accaduto ma dentro a quello che è accaduto, giusto per dirla con il filosofo francese Deleuze. Credo che meriti agire in fretta – certo secondo le possibilità finanziarie dell’ente – ma che lo si debba fare alla luce non solo di quello che è accaduto ma di quello che ancora potrebbe accadere. Anche a costo di sentirsi dire “lo fanno adesso perché c’è stato il morto” ma almeno saprà di aver agito secondo una coscienza che mette al primo posto la sicurezza reale dei cittadini, a Camigliano come altrove. Da parte mia, dal momento che uno dei miei figli frequenta la materna di Camigliano, in occasione della “gita” a piedi che prevede la visita alla scuola elementare, quindi percorrendo lo Stradone di Camigliano e nonostante questa si svolga naturalmente alla presenza di pattuglie della polizia municipale, negherò il consenso a far partecipare mio figlio alla luce delle condizioni di massimo pericolo in cui si trova lo Stradone di Camigliano: è il minimo che posso fare, ovvero difendere la vita di mio figlio dall’incuranza delle istituzioni”.