La Lega accusa: “Il parroco mente, a Colognora non ci sono rifugiati, ma clandestini”

“A Colognora di Compito non ci sono profughi ma clandestini”. La Lega Nord, con Andrea Baccelli, responsabile provinciale del Dipartimento sicurezza smentisce il parroco del paese e accusa la canonica di ospitare persone che non hanno diritto all’asilo politico.
“Siamo stati nuovamente contattati dagli abitanti di Colognora di Compito, riguardo la vicenda immigrati nella canonica della chiesa del paese; soprattutto dopo due interviste, quantomeno dubbie, rilasciate dal parroco, su alcune testate giornalistiche. In tali interviste infatti, il prete affermava che il paese ha risposto bene alla presenza di questi immigrati, che queste persone si adopereranno nel fare lavori socialmente utili, e che sono brave persone che non hanno mai dato noia a nessuno. Siamo ovviamente tornati sul posto, e abbiamo avuto occasione di interagire anche con uno di questi fantomatici profughi, che ci ha rivelato di essere afghano, così come gli altri 6 ospitati insieme a lui; ergo, la canonica di Colognora ospita sette clandestini, o comunque stranieri che non hanno il minimo diritto di usufruire dell’asilo politico”.
L’esponente del Carroccio fa da megafono a preoccupazioni e sospetti degli abitanti, “ci hanno raccontato nuovamente dei comportamenti chiassosi e molesti di queste persone durante le ore serali e notturne, ed inoltre ci hanno anche spiegato che, da quando ci sono questi clandestini in paese, sono avvenuti spesso furti di galline e di ortaggi dagli orti limitrofi alla chiesa. Noi come Lega Nord, così come gli stessi cittadini di Colognora, non vorremmo puntare subito il dito, ma le circostanze ci danno quasi totalmente ragione. Inoltre, almeno fino ad ora, nessuno di questi clandestini ha mai svolto lavori socialmente utili nella zona, contrariamente sempre a quanto affermato da qualcuno. E a dirla proprio tutta, gli abitanti si domandano anche che fine facciano i soldi dell’affitto della canonica, che il Comune di Capannori paga ogni mese, per la cooperativa sociale, alla chiesa”.