Marchetti: “Raddoppio ferrovia fermo per colpa del Pd”

16 febbraio 2016 | 11:59
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Marchetti: “Raddoppio ferrovia fermo per colpa del Pd”

Non si fa attendere la risposta del sindaco di Altopascio, Maurizio Marchetti, all’assessore regionale Ceccarelli sulla questione del raddoppio della ferrovia: “Sinceramente – dice Marchetti – mi aspettavo maggiore fantasia, vista la lunga esperienza politica di Ceccarelli, nella risposta che ha potuto darmi sul problema dell’interruzione della linea ferroviaria fra Pistoia e Lucca di qualche giorno fa. Segno evidente che sa benissimo che la responsabilità delle mancate realizzazioni strategiche come il raddoppio della ferrovia Pistoia-Firenze sono esclusivamente da imputare alla Regione Toscana e al suo esclusivo azionista da sempre, ovvero il Pd”.

“Andare a cercare Berlusconi – prosegue il sindaco – mi pare frutto del clima carnevalesco e, comunque, è davvero ridicolo e mi chiedo se allora non gli conveniva, a Ceccarelli, dare la colpa agli astri oppure alle onde gravitazionali. Fuori di ironia, ci vuole coraggio per attribuire responsabilità a Berlusconi e Forza Italia in una regione egemonizzata dalla sinistra, dove si fanno opere, talvolta evitabili, trovando soldi e risorse. Ricordo poi a Ceccarelli che Berlusconi non è più al governo da 5 anni, ma anche i campioni che si sono succeduti al suo posto non hanno fatto molto, mi pare. Quindi, semplicemente, il raddoppio della ferrovia è un mantra che serve alla sinistra per sbarcare le elezioni, facendo contenti gli estremisti e gli ecologisti, salvo poi disattendere tutto nei fatti. Basta vedere cosa è accaduto alla Lucart, cosa succede ogni giorno ai pendolari. Lucca, come al solito, è penalizzata e se non ci fosse qualche fondazione, niente accadrebbe”.
“Volendo fare scaicallaggio politico – conclude Marchetti – avremmo avuto decine di situazioni sulle quali montare una campagna di strumentalizzazione, con i treni sporchi, dove ci piove, che arrivano in perenne ritardo, che aprono le porte in corsa, con le stazioni chiuse e serrate. Non lo abbiamo fatto, sapendo che si tratta di un settore in ogni caso difficile da gestire. Stavolta, però, è diverso. Non potevamo tacere di fronte all’incuria e l’indifferenza che anche una nostra segnalazione, dettagliata e datata sei mesi fa, non è riuscita a smuovere. Chi ha ascoltato per anni prediche sul trasporto su rotaia e vede le ferrovie toscane ridotte in queste condizioni, non può tacere. Senza volere fare terrorismo, è bene dire che qui il rischio per gli occupanti dei treni che sono transitati in quella zona, ci sono stati”.