
L’amministrazione comunale di Porcari ha approvato la delibera di giunta che dà il via alla riaccensione della centralina di Porcari. La decisione è stata presa seguendo precisamente le direttive scientifiche e i consigli di Arpat ovvero con il monitoraggio degli ossidi di azoto e dei parametri meteo nella stazione di Porcari costo annuo (euro 17200 annue) che include gestione della stazione, degli strumenti e dei dati, pubblicazione giornaliera dei dati, relazione annuale; la caratterizzazione dimensionale del particolato in parallelo alla misura del particolato Pm10 tramite campagne con Opc e skypost con testa di prelievo per Pm10 per due campagne di 15 giorni ciascuna (stagione invernale e stagione estiva) a euro 6600 annue.
La proposta di Arpat è del 21 settembre e l’amministrazione comunale l’ha resa subito operativa con delibera di giunta del 5 ottobre. A giorni si terrà la firma della convenzione con Arpat.
L’impegno economico è di circa 24mila euro all’anno più alcune migliaia di euro di lavori in corso di adeguamento dell’impianto elettrico che sono in fase di esecuzione
“Con questa approvazione l’amministrazione comunale – spiega il vicesindaco Fornaciari – ha inteso rendere di nuovo utile una struttura esistente evitando però di doppiare i parametri già rilevati da Capannori contribuendo al percorso scientifico di conoscenza del fenomeno delle polveri che deve essere coordinato da Arpat. E’ in corso con Arpat anche il progetto ambizioso e di attivare linee di sensori molto innovativi che riguardano la qualità degli inquinanti ma tale proposta non è stata ancora quantificata economicamente da Arpat e intanto diamo corso a quanto proposto ai punti 1 e 2”.