Stop al ‘Carnovale’, il parroco spiega perché

21 ottobre 2017 | 13:24
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Stop al ‘Carnovale’, il parroco spiega perché

Sospensione del “Carnovale” porcarese: dopo le accuse, parla don Amerigo Marsili. Il parroco di Porcari, nonché presidente dell’oratorio “Il campanile”, racconta alle telecamer di Dì Lucca e ad Alessandro Martini, storico presentatore dell’evento, le motivazioni che lo hanno indotto, quest’anno, ad annullare l’appuntamento, abitualmente organizzato dall’oratorio. Una decisione sofferta, spiega il prelato, alla quale deve sommarsi il dispiacere per i numerosi attacchi diretti ricevuti sui social, negli ultimi giorni. “La notizia che io personalmente vorrei chiudere il Carnevale – spiega subito don Amerigo – è falsa. Non voglio chiudere niente, anche perché non è un qualcosa di mio, riguarda tutta la comunità. Dopo aver sentito il consiglio direttivo, è arrivata questa sofferta decisione”. Una posizione, precisa il parroco, indotta dalla necessità di rispettare le norme di legge e dalla carenza di risorse, fisiche ed economiche, per gestire un evento che sta assumendo proporzioni sempre più imponenti.

“L’oratorio va avanti col volontariato – continua – e ci mancano le forze. Forse il nostro difetto è stato quello di avere allargato troppo la manifestazione. Adesso, per questo motivo, ci troviamo a dover rispettare norme troppo restrittive (come le nuove leggi antiterrorismo, ndr). Un esempio? I carri per uscire devono essere a norma: servono, per questo, 5-6mila euro per ciascuno di essi. Noi vogliamo muoverci soltanto nell’osservanza delle norme: già l’anno scorso mi sono assunto una responsabilità enorme”.
L’oratorio, dunque, è costretto a passare il timone: “Continueremo con le nostre attività per i giovani – l’amara disamina – ma sospenderemo il Carnovale, in attesa di trovare associazioni più pronte di noi, in grado di occuparsene. Del resto, siamo arrivati ad avere anche 6mila persone a domenica: davvero troppo, per le nostre capacità di gestione. Qua, se qualcosa va storto, rischiamo penalmente”. Nulla di vero, secondo il prete, anche in relazione ai presunti attriti tra parrocchia e Comune: “Il nostro è un rapporto sereno e tranquillo. Ho incontrato il sindaco: anche lui è dispiaciuto, ma ha compreso la decisione. C’è la volontà di entrambi di far proseguire l’evento, ma con altre modalità”.