In tanti al corteo per dire no al raddoppio ferroviario – Ft

23 giugno 2018 | 10:02
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In tanti al corteo per dire no al raddoppio ferroviario – Ft
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In tanti al corteo per dire no al raddoppio ferroviario – Ft
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In tanti al corteo per dire no al raddoppio ferroviario – Ft
In tanti al corteo per dire no al raddoppio ferroviario – Ft

No al raddoppio ferroviario senza ascoltare le esigenze dei cittadini: un corteo di circa 150 cittadini residenti nelle zone interessate dai futuri lavori è sceso in strada, munito di striscioni e fischietti, per difendere, queste le loro dichiarazioni, l’ambiente e non solo. Una protesta scattata da un’iniziativa del comitato per una viabilità sostenibile e la salvaguardia del territorio di Capannori, che ha organizzato la manifestazione questa mattina (23 giugno). Dopo il ritrovo alle 10 alla stazione ferroviaria di Tassignano, il corteo si è recato in piazza Aldo Moro davanti agli uffici comunali a piedi o in bicicletta. Una manifestazione nata a seguito della decisione della Regione Toscana, che ha deciso di non sottoporre alla procedura di valutazione di impatto ambientale il progetto di raddoppio della linea ferroviaria Pescia-Lucca e i comitati decidono di scendere in piazza.

“Oggi credo che sia una giornata importante – le parole del presidente del comitato Marco Tardelli – perché siamo riusciti a mobilitare le persone interessate, ma anche quelle non, al raddoppio ferroviario, alla demolizione delle proprie case e al passaggio della viabilità che questa amministrazione vuol far attraversare il nostro territorio devastandolo. Un territorio già critico e martoriato. Noi abbiamo ancora fiducia che le istituzioni possano fare il proprio lavoro con serietà, però sappiamo anche che questo progetto vuole andare avanti a tutti i costi. Però, non può andare avanti a tutti i costi sulla testa dei cittadini, senza sentire le ragioni e le loro motivazioni. Noi non siamo contro il progresso, assolutamente: il raddoppio ferroviario può essere un’opportunità se fatto bene e se utilizzato. L’esperienza ci insegna che in questi anni, purtroppo, lo sperpero di denaro pubblico è stato maggiore delle opere fatte. Un esempio sono i tronchetti ferroviari, che sono qua dietro inutilizzati da sei anni coperti di rovi. A queste cose noi non ci stiamo”.