Appello alla Germania di Calenda: anche Menesini aderisce

“Una crisi economica che si prospetta senza precedenti. Senza un forte spirito di collaborazione e di responsabilità da parte di tutta l’Europa”: lettera aperta alla Germania sottoscritta anche dal primo cittadino di Capannori
Il sindaco di Capannori Luca Menesini esprime piena condivisione e adesione all’appello promosso dall’eurodeputato Carlo Calenda e sottoscritto da governatori e primi cittadini senza alcuna distinzione politica, rivolto alla Germania.
Una vera e propria lettera aperta, pubblicata oggi (31 marzo) su uno dei principali quotidiani tedeschi, Frankfurter Allgemeine Zeitung, per spronare il governo tedesco a rivedere la propria posizione riguardo alla richiesta, avanzata nel consiglio europeo, degli Eurobond per affrontare l’emergenza economica e sociale dovuta al Coronavirus.
“Quella che stiamo affrontando è una crisi economica che si prospetta senza precedenti, che avrà pesanti ricadute non solo in Italia ma anche in Europa e in tutto il mondo – commenta il sindaco Luca Menesini -. Ricostruire il tessuto socio-economico dei territori sarà una sfida molto impegnativa, che dobbiamo affrontare tutti assieme. È difficile pensare che un Paese, nell’affrontare questa opera, possa essere lasciato da solo, magari rispettando gli stretti vincoli di bilancio imposti dall’Unione Europea. Come ha sottolineato il Presidente Mattarella, bisogna che i Paesi del nostro continente comprendano la gravità prima che sia troppo tardi. Da parte del Consiglio europeo sono necessarie al più presto azioni concrete”.
“Sottoscrivo quindi interamente l’appello trasversale lanciato da Calenda e da alcuni governatori e sindaci – prosegue il primo cittadino di Capannori -. Senza un forte spirito di collaborazione e di responsabilità da parte di tutta l’Europa si mettono a rischio gli stessi valori e principi su cui è stata costituita l’Unione. È questo un momento storico in cui dobbiamo essere più che mai coesi, non divisi”.
L’appello, sottoscritto anche dai governatori dell’Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, e della Liguria, Giovanni Toti, e dai sindaci Luigi Brugnaro (Venezia), Marco Bucci (Genova), Valeria Mancinelli (Ancona), Virginio Merola (Bologna), Giuseppe Sala (Milano), Emilio Del Bono (Brescia), Sergio Giordani (Padova), Giorgio Gori (Bergamo) e Francesco Italia (Siracusa), si rivolge agli “amici tedeschi”, invitandoli a schierarsi con i “grandi Paesi dell’Ue” e non al seguito di “piccoli egoismi nazionali”.
Nella lettera si sottolinea come nove stati europei, fra cui Italia, Franca, Spagna e Belgio, “hanno proposto l’emissione di Eurobond per far fronte alla crisi. Non si chiede la mutualizzazione di debiti pubblici pregressi, ma di dotare l’Unione Europea di risorse sufficienti per un grande ‘rescue plan’ europeo, sanitario, economico e sociale, gestito dalle istituzioni europee“.