“Contributi a fondo perduto e zero tributi”, il piano del centrodestra di Capannori contro la crisi

Domani il consiglio straordinario con la presentazione di tre mozioni per fronteggiare l’emergenza economica
Abbassare la leva fiscale e sostenere concretamente le attività del territorio colpite dall’emergenza sanitaria. Prima conferenza stampa dopo tempo all’aria aperta e ‘a tu per tu’, naturalmente rispettando le normative vigenti, quella che si è tenuta questa mattina (27 maggio) a Capannori con i capigruppo di opposizione che domani, in occasione di un consiglio comunale straordinario, presenteranno alcune proposte per fronteggiare i disagi causati dall’emergenza Covid alle attività commerciali, al settore turistico/ricettivo, alla ristorazione e al settore terziario. Proposte importanti e coraggiose che il gruppo di minoranza spera vivamente vengano prese in considerazione dall’amministrazione, che, giusto poche ore fa, ha provveduto ad abolire l’imposta Tari alle attività del territorio fortemente colpite dal lockdown.
Un’ottima notizia, come hanno sostenuto anche i capogruppo, “ma bisogna fare di più”. A presentare le tre mozioni il capogruppo Lega Salvadore Bartolomei e il consigliere Bruno Zappia, il capogruppo di Forza Italia Matteo Scannerini e il capogruppo di Fratelli d’Italia, Matteo Petrini.
“Quello di domani è un consiglio straordinario fortemente voluto dai gruppi di opposizione e speriamo fortemente di ricevere l’attenzione della maggioranza – ha spiegato Bartolomei – Quella che si è verificata con questa emergenza è una situazione molto difficile e, parlando con gli operatori dei vari settori economici, purtroppo la crisi è ancora più grave di quanto si possa vedere in superficie. Capannori non si può assolutamente considerare una città come molti la definiscono: l’impatto all’economia e al tessuto sociale è stato senza dubbio più grave delle vere città. Il nostro è un territorio suddiviso in grandi e piccole frazioni e se due o tre attività non alzano più la saracinesca i paesi muoiono. Le attività come bar o negozi tengono vive le realtà del nostro territorio e la vita di paese. Quelle attività infatti non sono solo importanti per l’economia ma per i rapporti sociali. Perciò – ha spiegato il capogruppo Lega – speriamo di trovare un clima collaborativo. L’unica obiezione, secondo me, saranno i costi: queste nostre proposte sono sicuramente molto ‘coraggiose’ ma unica soluzione per fronteggiare questo momento di crisi”.
“Inutile condensare gli aiuti economici in un’unica mozione – ha commentato Matteo Petrini – Ogni settore ha le proprie problematiche e le proprie esigenze quindi è stato doveroso presentarne tre, una diversa dall’altra. Tra le nostre proposte c’è quella di bloccare i tributi comunali fino al prossimo anno per permettere alle attività di ricostituire il proprio fatturato. Apprezziamo la sospensione della Tari, tra l’altro proposta dalla minoranza a inizio lockdown, ma questo purtroppo non basta”.
Sotto i riflettori dei gruppi di opposizione anche il tema del turismo e, in particolare, del rilancio del territorio: “Molti degli introiti delle attività – prosegue Petrini – sono e saranno dovuti agli spostamenti della popolazione: per questo abbiamo deciso di coinvolgere i centri commerciali naturali, di creare nuovi mercati per valorizzare i prodotti e i luoghi del nostro territorio. Una terra di olio e vino che potrebbero essere venduti o esposti nei parchi delle nostre ville, una terra di buone fonti di acqua, che potrebbe farci riscoprire la bellezza del nostro acquedotto del Nottolini, coinvolgendo quindi tutta la Provincia. Un territorio, quello di Capannori, dove è importante anche il settore calzaturiero, penso in particolare alla zona del Segromignese, al quale sono state rivolte sempre tante promesse ma mai mantenute. Chiediamo uno sforzo importante nello stanziare un contributo a fondo perduto per le attività che ne fanno richiesta in modo che il nostro territorio torni a vivere”.
Ma vediamo nel dettaglio di cosa parlano le mozioni. Il gruppo impegna a promuovere in breve l’istituzione di una commissione speciale bipartisan che si occupi di effettuare una ricognizione delle spese di bilancio per eliminare quelle ritenute non essenziali e di destinare nuove risorse, oltre che alle famiglie, al tessuto produttivo locale.
Annullare, come detto, le tariffe Imu, quelle sui rifiuti, ridurre l’addizionale Irpef allo 0,40 per cento. Rimodulazione verso il minimo tariffario dei servizi erogati dal Comune, con particolare attenzione alla bolletta sull’acqua e sulle fognature che devono avvicinarsi al più presto a livelli riferibili ai costi di gestione.
Tra le proposte, anche quella di istituire un contributo a fondo perduto per le attività commerciali del territorio, contribuendo con una somma del bilancio comunale, alla parziale copertura delle spese di riapertura (sanificazione e protocolli di sicurezza).
Avviare un percorso di sburocratizzazione dell’ente comunale per snellire ed accelerare le pratiche a favore delle imprese, promuovendo inoltre una forte azione in sede di conferenza stato regioni e di comitato delle regioni al fine di chiedere l’utilizzo dei fondi assegnati ma non ancora attivati.
“Per fronteggiare l’emergenza è giusto ridimensionare tutte le aliquote fiscali, dalle bollette dell’acqua alle fognature – ha aggiunto il capogruppo di Forza Italia Matteo Scannerini – C’è bisogno di agire in profondità e continuare con le misure di sostegno a favore delle famiglie in difficoltà, perché nessuno deve essere abbandonato. In questo momento in cui tanti non potranno spostarsi per mete lontane, vuoi per la mancanza di soldi, vuoi per la paura di contrarre il virus, tanti resteranno nei territori vicino casa. E’ giunta l’ora di dare il via a una campagna pubblicitaria radicale per il nostro territorio, in modo di far riscoprire le bellezze e i sapori del Comune. Prima l’asticella del divertimento era molto alta, c’era bisogno di creare eventi molto complessi. Adesso non è possibile fare molto, penso ad esempio ai concerti, ma alla gente, pur di svagarsi e uscire, adesso basta veramente poco. Perciò – conclude – bisogna studiare nuovi tipi di eventi e di intrattenimento, ovviamente nel rispetto delle normative”.
Una novità anche per quanto riguarda la ristorazione scolastica: Tra le proposte, come hanno spiegato i capogruppo, c’è anche quella di coinvolgere le attività ricettive nelle mense scolastiche. Un modo non solo per far riprendere vita alle attività rimaste chiuse durante il lockdown, ma anche una buona occasione di educazione alimentare: i bambini infatti, fin dai primi anni di scuola, sarebbero educati alla buona tavola con prodotti di qualità e a chilometro zero.