Altopascio, Marchetti punta il dito sugli uffici chiusi in Comune: “Inaccettabile”

Il consigliere comunale e regionale: “Se puntiamo alla ripartenza la pubblica amministrazione è uno snodo essenziale”
Troppi uffici chiusi ad Altopascio. Ad alzare la voce è il consigliere comunale di Insieme per Altopascio e regionale di Forza Italia, Maurizio Marchetti.
“Stamani avrei avuto necessità di depositare atti al Comune di Altopascio – dice – Il protocollo? Trovato chiuso. Così non può andare, per la ripartenza la pubblica amministrazione è essenziale. Anziché comunicatini sul nulla fritto, la giunta vari una programmazione di uffici e servizi che riaccenda i motori dell’ente. Così di certo non può andare”.
“Dovevo depositare atti – spiega – formanti un plico non certo trasferibile con procedura digitale. Ma il mio buon faldone cartaceo è ancora qui con me, perché in Comune l’ufficio protocollo era chiuso. Il protocollo chiuso, capito? L’ufficio da cui transita anche tutta la corrispondenza in entrata e in uscita: chiuso. Mi hanno detto che c’è personale in presenza solo di venerdì. Ma così non può andare. Si è dovuto operare in questo modo durante il lockdown – incalza Marchetti – ma ora è tempo di ripartire, con una programmazione adeguata che garantisca la salute dei dipendenti e dell’utenza ma che altrettanto assicuri ai cittadini un servizio a pieno regime. Anche di più, anzi: se puntiamo alla ripartenza, la pubblica amministrazione ne è uno snodo essenziale. Come si può pensare di tenere vuoti gli uffici e sguarniti gli sportelli. Bisogna maturare un nuovo piano di lavoro. So che questa amministrazione ne è del tutto incapace, e però bisogna sennò finisce tutto a gambe all’aria”.
Il protocollo non è il solo settore su cui Marchetti punta l’attenzione:“Proprio nei giorni scorsi è emersa la stessa problematica per quanto riguarda l’ufficio ambiente. La responsabilità non è né degli apicali, che certo non possono coprire il front office, né dei dipendenti che rispondono a disposizioni specifiche. La responsabilità è di quelle stesse disposizioni prive di slancio al futuro. E il momento era ieri. Oggi è già tardi, ma mi contenterei”.
Da qui l’appello alla giunta: “Invece di comunicatini per annunciare il nulla – polemizza Marchetti – si pensasse piuttosto a far ripartire la macchina comunale, che mi pare parecchio ingrippata”.