Scannerini (FI): “Reti Ambiente, assurda la fattura unica in acconto”

Il consigliere comunale mette nel mirino la nuova gestione
“Tiene banco in questi giorni la vicenda relativa alla bolletta dei rifiuti emessa a Capannori. Per la prima volta sulla bolletta vediamo Reti Ambiente Spa al posto di Ascit Spa. Questo, a discapito di ciò che è stato detto dai rappresentanti delle istituzioni locali e dell’azienda, ha effettivamente portato a alcuni importanti e significativi cambiamenti pratici”. A dirlo è il consigliere di Forza Italia a Capannori, Matteo Scannerini, che solleva alcuni dubbi anche sulle tariffe.
“Per prima cosa – osserva – Ascit ha sempre emesso fatture in acconto divise per quattro trimestri. La prima arrivava a gennaio. Poi aprile, luglio e ottobre. Avevamo poi il conguaglio ad ottobre dell’anno successivo. 22 mesi dopo il primo pagamento di acconto. Tempi parecchio lunghi. Un’altra cosa da notare è che, dove un cittadino risultava essere debitore nei confronti di Ascit Spa, si procedeva con la richiesta immediata di pagamento. Quando invece quest’ultimo fosse creditore, non veniva rimborsato immediatamente (solo su richiesta dalle utenze Domestiche) ma detratto da acconto del gennaio successivo. Questa di fatto era una forma di finanziamento per Ascit, assolutamente iniqua. Ma si sa che la situazione delle casse aziendali non è rosea”.
“Passiamo ora alla situazione attuale – prosegue -: adesso, con Reti Ambiente abbiamo ricevuto una fattura unica: acconto dell’intero anno, anticipato sul lavoro da eseguire. Pagabile in unica soluzione o in tre rate (maggio, luglio e ottobre). È facile constatare l’assoluta irragionevolezza di un tale metodo, specie adesso in periodo di crisi. Le famiglie e le aziende hanno problemi di liquidità, ma prevale ancora la logica del finanziamento, al fine di far quadrare i bilanci e di mantenere in piedi il sistema. A rimetterci sono i cittadini. Non parliamo inoltre della difficoltà per quei cittadini con pagamento diretto in Banca che devono immediatamente cambiare sistema. La logica direbbe di utilizzare il metodo già presente in altri comuni: a fine trimestre si spedisce la fattura dei servizi effettuati, senza acconti. Basta pagamento anticipato. Con la tecnologia attuale dobbiamo essere in grado di farlo, ma forse non c’è la volontà. Tutto ciò comporterebbe infatti, la fine del gioco sopra descritto”.
“In tutto questo emerge anche un altro fatto – va avanti -. La mancanza di idonea comunicazione sull’entrata in vigore della legge 116 del 2020. Sapete che cos’è? Quella legge che permette alle utenze non domestiche di scegliere se ricorrere, per il ritiro dei rifiuti, al servizio pubblico o a quello privato. Esatto. Adesso si possono scegliere tali servizi anche sul mercato libero se la propria azienda rientra nelle attività previste dall’articolo 183 di tale legge. Tanto è vero che il comune di Pescia, finchè non sarà emanato il nuovo regolamento, non emetterà fatture in acconto per le utenze non domestiche. A Lucca, Sistema Ambiente ha inviato a tutte le utenze non domestiche una lettera di richiesta di documentazione prima di emettere fatture in acconto. A Capannori invece, Reti Ambiente/Ascit chiede il 100 per cento in anticipo senza spiegazioni. Zero trasparenza in un comune dove, dal 2013 ad oggi, abbiamo avuto un incremento della tariffa di quota fissa per le utenze domestiche di circa il 16 per cento, e del 40 per cento circa per le non domestiche, per non parlare dell’aumento del costo degli svuotamenti alle utenze non domestiche che sono aumentati del 85%. Forza Italia è a disposizione dei cittadini per analisi e spiegazioni”.