Rio Leccio, a ottobre via al cantiere per rinforzare gli argini. Modifiche anche alla viabilità

Occorreranno circa 200 giorni di lavoro per ultimare l’opera. Via Leccio sarà chiusa al traffico veicolare con la sola eccezione dei mezzi dei residenti
Passi avanti verso l’apertura del cantiere per i lavori da tre milioni di euro che metteranno definitivamente in sicurezza l’argine destro del rio Leccio a Porcari. Da cronoprogramma, l’allestimento dovrebbe iniziare con il mese di ottobre: occorreranno circa 200 giorni di lavoro per ultimare l’opera lungo circa un chilometro di via Leccio, dal ponte della ferrovia fino a via Carlotti.
Nel tardo pomeriggio di ieri (6 settembre) il sindaco, Leonardo Fornaciari, l’assessore alla sicurezza idrogeologica, Franco Fanucchi e il consigliere delegato per la frazione di Padule, Simone Giannini, hanno incontrato al bar Cavallino i residenti del tratto interessato. Un’assemblea partecipata per illustrare le modifiche previste per la viabilità e le soluzioni da adottare per mitigare l’impatto del cantiere sulla quotidianità degli abitanti. Presenti anche Ismaele Ridolfi, presidente del Consorzio 1 Toscana nord, soggetto attuatore dell’opera finanziata dalla Regione Toscana e i rappresentanti delle due ditte individuate per realizzare la messa in sicurezza dell’argine: la Italscavi di Scandicci per le attività di movimento della terra e la Locapal di Venezia per la realizzazione e il posizionamento delle palancole.
Serviranno in totale circa mille tonnellate di acciaio. Una quantità imponente, soprattutto in questo momento di difficoltà per molte industrie nel reperire materiali. Le palancole sono state ordinate a luglio da una fonderia con sede in Arabia Saudita e arriveranno il 15 settembre, via nave, al porto di Rotterdam. Da lì, su gomma, raggiungeranno Venezia. Ogni tre giorni quindi un tir porterà a Porcari le palancole per rinforzare un tratto di trenta metri. I lavori inizieranno da sud verso nord e le abitazioni corrispondenti al tratto sollecitato dalle vibrazioni necessarie all’inserimento delle strutture di rinforzo nel terreno, più vicine all’argine, saranno di volta in volta monitorate con tre dispositivi elettronici posti all’esterno. Strumentazioni precise richieste dal Comune di Porcari alla ditta per garantire tutti, non invasive per gli intonaci e dotate di sensori in grado di rilevare i movimenti dell’edificio in concomitanza con i lavori. Si procederà di tre case in tre case. Prima dell’avvio saranno condotti dei rilievi fotografici alle abitazioni: i nomi delle persone incaricate all’operazione sono stati comunicati nel corso dell’assemblea e gli addetti si presenteranno con un cartellino di riconoscimento.

Via Leccio sarà chiusa al traffico veicolare, con la sola eccezione dei mezzi dei residenti, per tutta la durata del cantiere. “Siamo consapevoli – ha detto il sindaco, Leonardo Fornaciari – che i disagi non mancheranno. E anche che, se la stagione fredda sarà particolarmente piovosa, i lavori subiranno delle battute di arresto. Ma il territorio di Porcari non poteva permettersi di perdere questa occasione preziosa per archiviare per sempre la paura di una nuova rottura dell’argine. La sicurezza dei cittadini, per la nostra amministrazione, viene prima di tutto. Abbiamo ottenuto un finanziamento ingente e l’iter di gara è stato condotto in tempi record. Adesso è necessaria la collaborazione di tutti per arrivare in fondo a questa grande opera. Ringrazio i cittadini che ieri sera si sono confrontati con noi: questo è il metodo dell’ascolto in cui crediamo e che vogliamo mantenere anche una volta iniziati i lavori. Fare il punto in corso d’opera con i cittadini sarà un modo per informare e aggiustare il tiro qualora se ne presentasse necessità”.
La sicurezza idrogeologica è tra le priorità dell’amministrazione comunale. Aggiunge l’assessore Fanucchi: “Non appena completato il rinforzo dell’argine destro del rio Leccio vogliamo intervenire per scongiurare definitivamente anche episodi di esondazione. Per tenere sotto controllo la portata del Leccio serviranno, infatti, delle casse d’espansione a nord. Aree già individuate dagli strumenti urbanistici vigenti, che insistono per metà sul territorio di Capannori e che saranno riconfermate dal piano strutturale intercomunale avviato. Andiamo avanti, un passo dopo l’altro”.