Piscina di Capannori, la Lega incalza: “I ritardi colpa di scelte sbagliate dell’amministrazione”

I consiglieri dopo il dibattito in aula: “Non è credibile l’ipotesi di una riapertura a settembre”
“Il consiglio comunale straordinario sulla piscina che ha visto la presenza di moltissimi cittadini, ha evidenziato gli errori dell’amministrazione Menesini nella programmazione e gestione degli interventi da eseguire oltre che nella scelta delle imprese esecutrici dei lavori”.
E’ quanto affermano all’indomani della seduta i consiglieri comunali della Lega Salvadore Bartolomei, Ilaria Benigni, Giuseppe Pellegrini, Gaetano Spadaro, Domenico Caruso per i quali è stato “estremamente positivo che ai fruitori della piscina sia stata data l’opportunità di esprimere pubblicamente la loro posizione sulla mancata realizzazione dei lavori e sulla chiusura dell’impianto dal mese di maggio 2022 in aggiunta ai sei mesi di chiusura da marzo a settembre del 2021”.
“Esprimiamo rammarico – proseguono i consiglieri leghisti – circa il fatto che le date della riapertura al pubblico più volte annunciate sono state puntualmente non rispettate e siamo consapevoli che l’avvio dell’iter per la risoluzione del contratto di appalto causerà un lungo e complesso contenzioso con l’impresa appaltatrice che ha il possesso materiale della struttura sicché ben difficilmente l’impianto potrà riaprire nel mese di settembre 2023 come dichiarato dall’amministrazione comunale”.
“Purtroppo, i cittadini pagano per errori altrui – proseguono -: è stata sbagliata la scelta di non effettuare i lavori nel periodo di chiusura forzata durante la pandemia, è stato un errore suddividere i lavori nei lotti 3 e 4 laddove l’approvazione del quarto lotto è precedente a quella del terzo ed è stata sbagliata la scelta delle imprese esecutrici dei lavori una delle quali è stata costituita successivamente alla stipula dell’appalto circostanza, questa, che avrebbe dovuto far insorgere dubbi sull’affidabilità e sulle competenze tecniche del contraente e, infine, ha sbagliato l’amministrazione a non inviare formale diffida contestualmente alla constatazione degli inadempimenti visto che la chiusura è avvenuta a maggio ma i ponteggi sono stati installati solo a settembre 2022″.
“Né tantomeno è credibile – proseguono i consiglieri della Lega – la scusa della difficile reperibilità dei materiali poiché è possibile ottenere i materiali stessi pagando al momento dell’ordine o ad avviso di merce pronta e l’imprese appaltatrice al momento della stipula del contratto ha riscosso il 30% dell’importo così come previsto per legge sicchè quella cifra doveva essere utilizzata per l’approvvigionamento dei materiali tra la data di stipula e quella della consegna dei lavori a maggio 2022″.
“Come ha rilevato l’ingegner Daniele Nesti nel suo intervento i lavori – prosegue la nota – dovevano essere eseguiti ma gli interventi relativi alla verifica della sicurezza sismica e strutturale sono imposti da normative risalenti agli anni 2003 e 2008 ma solo oggi sono stati messi a cantiere sicchè le responsabilità della chiusura sono da imputare alla sinistra, Pd in testa, che da 20 anni amministra (male) Capannori. Per questi motivi, sostengono gli esponenti leghisti, abbiamo sollecitato l’amministrazione Menesini ad individuare le misure più efficaci per realizzare senza ulteriori ritardi i lavori alla piscina censurando il fatto che la perdita di esercizio sarà registrata anche nel 2023 per cui occorrerà finanziare ulteriormente la Capannori Servizi che lo scorso dicembre ha ricevuto ben 400.000 euro per far fronte ai maggiori costi della Rsa di Marlia. Il dubbio che abbiamo è che le perdite e l’aumento dei costi di gestione non siano presi come scusa per la cessione ai privati della piscina così come è avvenuto per gli impianti sportivi di Carraia e faremo in modo che questo non accada”.