Direttiva Ue sulle classi energetiche degli immobili, scatta la mozione della Lega di Capannori

I consiglieri: “Un attacco al nostro Paese, va fermata l’approvazione”
Classe energetica per gli immobili, la Lega di Capannori contro la Commissione Europea che “intende porre all’esame del Parlamento Europeo – ricordano i consiglieri – una direttiva che fissa, per tutti gli immobili residenziali, il requisito della classe energetica E entro il 1° gennaio 2030 e, successivamente, la classe D entro il 2033 per arrivare alla classe A ad emissione zero nel periodo compreso tra il 2040 e il 2050 ragion per cui tutti i proprietari di immobili dei Paesi UE saranno obbligati a ristrutturare le proprie case”.
“Si tratta – affermano i consiglieri comunali della Lega Salvadore Bartolomei, Ilaria Benigni, Giuseppe Pellegrini, Gaetano Spadaro, Domenico Caruso – di un chiaro attacco all’economia del nostro Paese poiché comporterà la svalutazione del patrimonio edilizio italiano impoverendo i cittadini e colpendo duramente i risparmi delle famiglie. La direttiva Ue, pertanto, dovrà essere oggetto della più dura opposizione e per questo motivo abbiamo presentato una mozione affinché il consiglio comunale di Capannori chieda al Governo di impedire la presentazione e l’approvazione della direttiva Ue evidenziando il proprio contrasto alla stessa”.

“Secondo uno studio dell’Università Bicocca di Milano, spiegano i consiglieri leghisti, il patrimonio immobiliare che rappresenta l’11% del Pil non ha i requisiti richiesti dalla Commissione europea poichè soltanto il 5% degli immobili sono stati costruiti dopo il 2016 – affermano -. Attualmente, il 32% degli immobili è in classe G; il 25% in classe F e il 17% in classe E per cui sempre secondo lo studio citato in precedenza il costo medio stimato per il salto di 2 classi energetiche è di 158.000 euro mentre per gli edifici unifamiliari è stato stimato in 114.000 euro ed in 600.000 euro per i condomini. Il costo stimato per il primo step del 2030 è di 66 miliardi di euro e di 444 miliardi di euro per il secondo step del 2033. E’ evidente che non tutti i cittadini già alle prese con la crisi economica post pandemia e con il caro bollette hanno i soldi per fare ristrutturazioni così onerose né tantomeno si può sperare negli incentivi dello Stato come il Superbonus 110% viste le ingenti spese che nemmeno lo Stato può sopportare considerate il fardello del debito pubblico”.
“Per queste ragioni – affermano i consiglieri – qualora la direttiva andasse in porto i proprietari di case saranno obbligati a ristrutturare le proprie case spendendo cifre enormi mentre chi non ha la possibilità di farlo subirà la perdita del valore degli immobili di proprietà. Il rischio è che per volere dei burocrati di Bruxelles e per l’assurda transizione ecologica che tutto tutela tranne che l’ambiente, vadano in fumo i sacrifici di intere generazioni che hanno investito tutto sulla casa che gli italiani considerano il bene più prezioso. Noi ci opporremo in tutti i modi a queste follie per tutelare gli interessi dei cittadini italiani concludono i consiglieri della Lega”.