Incendio alla Essity e polveri sottili, Picchi: “Nessun picco, la dimostrazione che non c’è nesso”

L’esponente dei comitati ambientali della Piana: “È bruciato l’equivalente di un bosco e Pm 2.5 e Pm 10 non si sono mosse”
Incendio alla Essity di Porcari e polveri sottili. Sul tema per i comitati ambientali della Piana interviene Liano Picchi.
“Da anni ci ripetono che la colpa dell’inquinamento dell’aria nella Piana è dovuta alle polveri sottili sprigionatesi dalla combustione del legno in stufe e caminetti – dice l’ex presidente di Sistema Ambiente – Quando domenica scorsa è bruciato il magazzino della Essity, 7mila metri quadrati ricolmi di tonnellate di carta, abbiamo subito pensato che le polveri sottili sarebbero schizzate a valori stratosferici. Il perchè è presto spiegato, il tissue è prodotto quasi esclusivamente dalla cellulosa, che a sua volta è estratta dal legno, anzi fonti delle stesse aziende del cartario su internet ci dettagliano che per fare un chilo di carta servono almeno due kg di legno. È uno studio Arpat poi a confermarci che la combustione della cellulosa produce un particolato fine ricco di levoglucosano dalla cui presenza ne deduce la responsabilità delle biomasse. Con un facile sillogismo possiamo quindi azzardare che un intero bosco stipato nel magazzino sotto forma di carta, in poche ore è andato in fumo. Molto più di quanto possa essere bruciato in campo o nei caminetti”.
“Consultando la centralina Arpat di Capannori però, delle micidiali Pm 2,5 e Pm 10 nemmeno l’ombra – dice Picchi – anzi rispetto ai giorni precedenti erano addirittura diminuite stazionando a 28 contro i 75 raggiunti nel mese precedente. Increduli ci siamo detti, forse i venti, per quanto deboli, spiravano in altre direzioni? Allora siamo andati a consultare le altre centraline poste dal Cnr tutt’intorno alla zona interessata, cercando nei dati orari i presunti picchi raggiunti tra domenica e lunedì: Badia Pozzeveri, San Leonardo, torretta di Porcari, sempre a Porcari zona Fossanova… tutte con valori inferiori ai giorni precedenti. Altrettanto per le più piccole e pericolose P, 2,5. Insomma tutto il contrario di quanto da mesi, se non anni, sindaci e Regione ci stanno raccontando”.
“Già in occasione del terribile incendio di Camaiore – commenta e conclude – notammo che tra la combustione delle biomasse e i nostri continui sforamenti non c’era nessun nesso logico, oggi ne abbiamo la riprova più evidente. Da ieri sera purtroppo siamo nuovamente avvolti nella nebbia e questa umidità farà schizzare le nostre centraline, ma per quello bisognerebbe scomodare il cartario, ed è più facile fare ordinanze ai cittadini. Al di là del problema polveri sottili resta però il grave inquinamento dovuto all’incendio di materie plastiche contenute nella carta e negli involucri che la avvolgevano, ma questa è un’altra questione”.