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No alla guerra, il gruppo Pd a Capannori e Cerasomma (Sinistra Italiana) alzano la voce

30 aprile 2025 | 23:18
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No alla guerra, il gruppo Pd a Capannori e Cerasomma (Sinistra Italiana) alzano la voce

Il gruppo consiliare: “Non possiamo restare a guardare”. Il consigliere: “No al riarmo europeo e alla logica bellicista”

“Ci ritroviamo nelle parole di Papa Francesco pronunciate il giorno prima della sua scomparsa”. A dirlo è il gruppo consiliare del Partito Democratico di Capannori.

“Papa Francesco, mesi fa – prosegue il gruppo – analizzò e dette una nuova visione al concetto di resa che non deve essere visto gioco-forza come una sconfitta, ma in certi casi, se garantita e monitorata può rappresentare un atto politico responsabile, maturo ed in grado di salvare molte vite incolpevoli. A fronte di queste parole assistiamo ad un contesto internazionale sempre più preoccupante: a Gaza è in atto un vero massacro con aiuti umanitari bloccati  e continui bombardamenti su civili indifesi, gli ostaggi catturati durante l’inqualificabile attacco del 7 di ottobre non sono stati ancora liberati e i familiari non hanno nemmeno un corpo su cui poter piangere”.

“Il conflitto russo-ucraino continua, anzi si intensifica, nonostante tutto ed anche in questo momento continuano i bombardamenti e le vittime. Gli organismi di diplomazia internazionale – evidenzia il gruppo consiliare – sono ormai svuotati nel loro senso di essere e quasi umiliati. Ed è altresì inaccettabile che in Europa ci sia chi auspichi che il conflitto continui per avere un peso maggiore al tavolo dei negoziati. Restare semplici osservatori in un momento del genere non ci è concesso, chi resta silente è, in qualche modo, complice. In una fase storica pericolosa – come quella attuale è importante riuscire a fare sentire le voci di tutti coloro che si riconoscono nelle parole succitate di Papa Francesco per dare un segnale affinché le armi tacciano”.

“Il suono debordante delle esplosioni deve placarsi, poi inizino i negoziati magari lunghi, difficili e nervosi, ma che cessino gli scontri quanto prima in modo da poter salvare molte vite visto che come faceva presente il Pontefice: La guerra sempre è una sconfitta, sempre. Ovunque si combatte le popolazioni sono sfinite, sono stanche della guerra, che come sempre è inutile e inconcludente, e porterà solo morte, solo distruzione, e non porterà mai la soluzione del problema“.

Sulla stessa lunghezza d’onda Francesco Cerasomma di Sinistra Italiana.

Nel mezzo di uno scenario internazionale sempre più cupo e drammatico, non possiamo restare in silenzio – dice – A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria senza precedenti: migliaia di civili innocenti sono stati uccisi, gli aiuti umanitari continuano a essere bloccati, e interi quartieri vengono rasi al suolo sotto i bombardamenti. A pagare il prezzo più alto sono i più fragili: bambini, donne, famiglie inermi. In Ucraina, a oltre due anni dall’inizio dell’invasione russa, la guerra non accenna a fermarsi. I combattimenti si intensificano, i morti aumentano, le città vengono ancora colpite e la popolazione vive nel terrore quotidiano. La diplomazia tace, mentre le armi parlano”.

“In questo contesto, la risposta dell’Unione Europea appare non solo insufficiente, ma profondamente sbagliata: si alimenta una corsa al riarmo che rischia di trascinare l’intero continente verso un’escalation incontrollabile – prosegue – Si investono miliardi in armamenti, si rafforzano alleanze militari, si normalizza l’idea che la guerra sia inevitabile. Tutto questo è inaccettabile. Noi diciamo con forza: no al riarmo europeo, no alla logica bellicista. L’Europa deve tornare a essere un soggetto politico di pace, capace di costruire mediazioni, cessate il fuoco, vie diplomatiche, corridoi umanitari. Ben venga, in questo senso, il gesto del consigliere Del Debbio di portare la bandiera della pace in consiglio comunale: moltiplichiamo gli atti simbolici, perché sono importanti. Parlano alla coscienza collettiva, generano consapevolezza, fanno comunità intorno alla richiesta di pace”.

“Chi resta in silenzio è complice. Chi sceglie l’indifferenza rinuncia alla propria responsabilità – conclude – Per questo è fondamentale che tutte le forze democratiche e pacifiste facciano sentire la propria voce. Fermare la guerra è possibile. Ma serve coraggio politico. Serve scegliere da che parte stare. E noi stiamo dalla parte della vita, della pace, della giustizia”.