“Tifoso aggredito sugli spalti”, Pontecosi fa denuncia

8 maggio 2014 | 09:11
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“Tifoso aggredito sugli spalti”, Pontecosi fa denuncia

Aggressione a un tifoso garfagnino dopo la partira di Terza Categoria fra Ponte a Moriano e Pontecosi, scatta la denuncia. A segnalarla è la stessa dirigenza che vuole far chiarezza sugli episodi dello scorso 26 di aprile. “La società – fa sapere il presidente dell’Asd Pontecosi, Massimo Giannotti – ha inoltrato alle autorità competenti (Delegazione Figc-Crt di Firenze, Comando dei Carabinieri di Ponte a Moriano e Questura di Lucca) una raccomandata nella quale si denuncia l’infame aggressione subita dal nostro sostenitore e amico Matteo Augello e il comportamento ambiguo della società ospitante e del direttore di gara”. Questi i fatti ricostruiti dal Pontecosi e che sarebbero avvenuti al campo sportivo di San Quirico di Moriano: “A circa dieci minuti dalla fine della gara – scrive il Pontecosi – un manipolo di 7/8 sedicenti sostenitori del Ponte a Moriano si è avvicinato ai nostri tifosi cominciando a offendere col chiaro intento di provocare. Fra gli altri c’era un ragazzo sui 35/40 anni che con un violento pugno  ha colpito nel viso Matteo Augello, tifoso gialloblù di 19 anni”. “Nei minuti successivi – racconta Giannotti – ciò che ci ha stupito e irritato maggiormente è stata l’indifferenza dell’arbitro, che più volte ha dichiarato “io mi devo occupare di quello che succede in campo, quello che succede fuori non è di mia competenza”, lasciandoci allibiti”

“Neanche i dirigenti del Ponte a Moriano – prosegue la ricostruzione – hanno ritenuto di dover intervenire per soccorrere il ragazzo, tanto che alla fine è stato lo stesso Pontecosi a chiamare ambulanza e Carabinieri, e anche al loro arrivo nessuno dei dirigenti e dei giocatori del Ponte a Moriano si è messo a disposizione delle autorità e dei soccorsi. Incredibile, infine, che dopo l’accaduto nessuno dei presenti (giocatori, società, pubblico) abbia riconosciuto l’aggressore e i suoi complici di fronte ai Carabinieri”.
“L’unica colpa di Matteo era quella di tifare, insieme ai suoi amici, i nostri colori gialloblù: adesso – rivela ancora il Presidente –  si trova alle prese con una mandibola rotta, due placche metalliche in bocca e una prognosi di 40 giorni. Sono deluso e amareggiato dall’omertà generale, e mi pongo molti quesiti che, immagino, rimarranno insoluti: perché il direttore di gara non ha ritenuto opportuno ascoltarci e sospendere la partita per prestare da subito soccorso al ragazzo aggredito? Cosa sarebbe successo se il colpo sferrato dal tifoso avversario fosse stato solo pochi centimetri più alto e avesse colpito la tempia? Perché nessun dirigente del Ponte a Moriano ha agevolato i soccorsi? Perché i dirigenti e giocatori del Gs Ponte a Moriano non si sono messi immediatamente a disposizione delle forze dell’ordine intervenute per riconosce il gruppo di tifosi responsabili dell’aggressione? Possibile che nessuno dei dirigenti e giocatori del Gs Ponte a Moriano conoscesse questo gruppo di persone che tifava, lanciava fumogeni e petardi incitando la loro squadra?”.
“Sicuramente la giustizia civile farà il suo corso – conclude il presidente Giannotti – ma mi aspetterei anche dalla Federazione, che durante tutta la stagione ci ha dimostrato di essere molto puntuale e decisa nel colpire le frange dei tifosi più accesi, una forte presa di posizione contro quella che personalmente ritengo sia stata una vera e propria aggressione che non può essere passata sotto silenzio.”