
di Roberto Salotti
Un drammatico incidente in montagna e un terribile volo nel dirupo, giù nel fosso di Pian di Vaglio, in Valfegana. E’ la tragica fine di un cercatore di funghi di 66 anni di Calavorno. Per Giorgio Cerri, pensionato, non c’è stato niente da fare: è morto sul colpo dopo aver sbattuto violentemente la testa contro un masso del corso d’acqua. Lascia nella disperazione la moglie con la quale viveva. Inutili le richieste di aiuto di un amico che si trovava con lui. Quando i soccorritori, con una certa difficoltà, vista la natura impervia del luogo, hanno raggiunto il punto dell’incidente, Cerri era già privo di vita. L’allarme è stato dato dal compagno di escursione poco prima delle 16,30 ma l’orario dell’incidente viene collocato dai carabinieri di Bagni di Lucca circa un’ora prima.
L’amico che si trovava con Cerri ha cercato di raggiungerlo per soccorrerlo prima di rendersi conto che le sue condizioni erano disperate. La centrale operativa del 118 ha inviato sul posto gli uomini del Soccorso Alpino della stazione di Lucca e i vigili del fuoco, che hanno raggiunto con notevole difficoltà il luogo dell’incidente che si trova al di sotto della strada provinciale 56 che collega Fornoli con Tereglio. Stando ad una prima ricostruzione dei carabinieri intervenuti per i rilievi, si tratterebbe di un incidente. Cerri, nonostante fosse munito dell’attrezzatura giusta per affrontare la montagna, è stato forse tradito dalla natura del terreno, reso molto scivoloso dalle piogge dell’ultima notte. Così, mentre si trovava a qualche metro di distanza dall’amico, è finito all’indietro, precipitando nel vuoto per diversi metri. In fondo al dirupo è finito contro un masso lungo il torrente ed è morto.
Le squadre del soccorso alpino e dei vigili del fuoco hanno recuperato la salma che è stata poi affidata all’ambulanza inviata del 118 che l’ha trasferita all’obitorio. Cerri era attivo nel volontariato dal 1997 e collaborava con la Misericordia di Borgo a Mozzano, sia come autista che come soccorritore di livello avanzato, sempre in prima linea quando c’era da aiutare i più sfortunati, i più bisognosi. Era stato anche al campo di Lilletta di Bagno, in soccorso alla popolazione colpita dal terremoto in Abruzzo.