
Furto di cellulari sempre più frequente in città. Ma l’attività della sezione reati contro il patrimonio della Squadra Mobile della questura è riuscita a recuperarne, in collaborazione con la Procura, ben 27 per un valore totale di 20mila euro. Quattro gli episodi più recenti. In un caso è stato infatti trovato in possesso di un 32enne, già noto alle forze dell’ordine, residente del Compitese, un iPhone 5 che era stato rubato a una studentessa di 21 anni in un noto locale del centro storico. Nella rete dei controlli anche un Samsung Galaxy S4, prelevato da un’auto in sosta a San Marco, trovato a una coppia di Lammari. Era in possesso di un 33enne di origini marocchine, che ha dichiarato di averlo comprato da un connazionale davanti alla stazione lo smartphone Lg rubato a una studentessa di una scuola della prima periferia. in un quarto episodio, i poliziotti hanno perquisito l’abitazione di un uomo di origini brasiliane, residente ad Altopascio, che era stato rintracciato come utilizzatore, seppure per un breve periodo, di un iPhone 5 rubato a Grosseto. Il 29enne, convocato in questura, ha detto di non ricordare da chi avesse avuto ed a chi avesse successivamente ceduto il telefonino. In questo caso il telefono non è stato rintracciato, anche se le indagini ancora proseguono, ma l’uomo è stato comunque denunciato per il reato di favoreggiamento personale. In tutti i casi i telefoni ritrovati sono stati restituiti ai proprietari e coloro che li utilizzavano denunciati per ricettazione.
“Chi acquista un cellulare usato – ricordano dalla Questura – stia dunque ben attento alla provenienza. I rivenditori ufficiali sono una garanzia, mentre il classico passaparola tra amici o addirittura loschi individui che tentano di farli passare come una occasione da non perdere, sovente sono una fregatura per chi acquista, se l’iPhone proviene dal circuito illegale. L’acquirente infatti, oltre al sequestro del telefonino che la Polizia effettua per restituire il bene al legittimo proprietario, viene anche denunciato per ricettazione, avendo acquistato un bene proveniente da un precedente delitto. Un reato contro il patrimonio grave e punito con pene che vanno da un minimo di 2 anni ad un massimo di ben 8 anni di reclusione