La tempesta di chiamate ma non è una prostituta, denunciato

Alle volte la bramosia di possedere una donna conduce e l’eccitazione inducono in errore. Lo sa bene un uomo di mezza età di Lucca che si è visto notificare una denuncia dai carabinieri a seguito dell’esposto di una donna che da tempo chiamava al telefono facendole proposte oscene, pensando che fosse una prostituta, anche se lei in realtà svolgeva tutt’altra attività.
La storia comincia circa un anno fa quando l’uomo lucchese va su un sito di proposte di rapporti sessuali a pagamento, scorre le varie “offerte” e trova un annuncio di suo gradimento, rileva il numero e comincia a chiamare per fissare un appuntamento con la donna delle foto. Purtroppo però nella fretta di comporre il numero l’uomo sbaglia una cifra del cellulare dell’annuncio e contatta, a sua insaputa, un’altra donna. “Pronto vorrei fissare un appuntamento, ….” e dall’altra parte “Ma che appuntamento? Non so di cosa stia parlando” e ancora l’uomo: “Un appuntamento per l’annuncio, quello su internet” fino a che la donna dall’altra parte attacca il telefono.
L’uomo però convinto di avere chiamato la prostituta e che questa si voglia fare desiderare, nei giorni successivi continua a telefonare e le sue proposte diventano sempre più spinte, fino a discorsi espliciti di natura sessuale, nonostante dall’altra parte la signora che risponde al telefono continua a dire che non capisce e che ci deve essere un errore. Alla fine dopo varie telefonate la donna si spazientisce e si rivolge, non senza preoccupazione ai carabinieri che dopo una rapida indagine accolgono la sua denuncia e trasmettono gli atti alla procura della repubblica di Lucca pensando che si tratti di uno stalker. L’uomo poco dopo viene rintracciato e convocato dal magistrato e li scopre che il numero che lui chiamava conteneva un errore relativo ad una cifra e che quindi dall’altra parte del telefono non rispondeva la donna dell’annuncio erotico una certa Giulia, ma una signora di Camaiore completamente estranea ai fatti. Insomma un errore che al lucchese di mezza età sarebbe potuto costare caro, se la controparte ovvero la donna che era stata molestata telefonicamente, non si fosse dimostrata comprensiva e lo stesso magistrato non avesse capito che dietro a tutto questo c’era un banale errore. Alla fine il magistrato ha chiesto l’archiviazione del caso risparmiando all’uomo un processo dal momento che mancavano tutti gli elementi che avrebbero costituito il reato. (G. M.)