Giovane denuncia per violenza sessuale un ex insegnante

di Roberto Salotti
E’ stata la schiava del sesso di un ex insegnante di quasi 40 anni più grande di lei per alcuni giorni, minacciata e costretta ad avere rapporti e a soddisfare le voglie del pensionato. Un ricatto a luci rosse che si è consumato nell’ultima settimana tra le mura di una casa di Montecarlo: vittima una giovane donna di 26 anni, originaria dell’Ucraina, adescata su una chat di incontri da un uomo di 63 anni che le era sembrato cortese e gentile e che era riuscita a convincerla a visitare l’Italia e in particolare la Lucchesia in sua compagnia.
Quella che sarebbe dovuta essere una vacanza spensierata, ospite di quel signore un po’ in su con l’età ma all’apparenza bonario, si è trasformata invece in un incubo per la ragazza. Dopo una settimana tra le grinfie del suo presunto aguzzino, è stata lei stessa a consentire la sua “liberazione” da un circolo vizioso dal quale da ultimo ha disperato forse di poter uscire. Inviando di nascosto messaggi dal cellulare ad un’amica, è riuscita a far avvisare i carabinieri di Lucca che ieri sera (26 febbraio) attorno alla mezzanotte si sono presentati a casa dell’ex insegnante, ora indagato con l’accusa di violenza sessuale.
Una vicenda ancora tutta da chiarire che è iniziata lo scorso 21 febbraio, quando la donna che si trovava in vacanza ad Atene, era stata convinta in chat a salire sul primo volo per Roma, dove si era presentato il pensionato. Il 63enne l’aveva poi accompagnata in auto a casa sua a Montecarlo, con la promessa di farle visitare la zona e di pagarle il biglietto aereo per il ritorno nel suo paese.
Quella sera stessa però era apparso chiaro anche alla giovane che le intenzioni del pensionato erano ben diverse. Infatti, appena entrata nell’appartamento, aveva trovato tutte le porte chiuse. L’unica stanza disponibile era la camera da letto dell’insegnante che l’aveva invitata a dormire insieme. La donna aveva subito protestato ma alla fine aveva ceduto mettendosi a letto e respingendo le avances del 63enne, intenzionato, secondo il racconto fatto dalla giovane ai carabinieri, a fare sesso.
Tutto però doveva ancora accadere. Nei due giorni successivi, quel primo approccio dell’anziana sembrava tuttavia dover restare soltanto un brutto ricordo, forse frutto di una imbarazzante incomprensione tra i due. Infatti, di primo mattino, poco dopo la sveglia, l’ex insegnante si era offerto di accompagnarla a Lucca e poi alle Cinque Terre per la visita promessa. La giovane, molto avvenente, era tornata a fidarsi dell’anziano ma la sera del 23, al rientro a casa, l’uomo l’aveva assalite con nuove richieste di sesso, tentando più volte di avere un amplesso. La ragazza, secondo quanto ha raccontato lei stessa, si era rifiutata per ora, ma alla fine l’uomo l’aveva minacciata. “Mi ha detto – ha spiegato poi ai carabinieri – che se non avessi fatto sesso con lui, non avrebbe acquistato il biglietto aereo perché tornassi in Ucraina e sarei dovuta rimanere in quel posto chissà per quanto altro tempo”.
Ma dopo il primo rapporto, le voglie dell’anziano non si erano affatto placate. Anzi, stando alla denuncia, l’ex insegnante l’ha costretta per almeno due giorni ad avere rapporti sessuali a tutte le ore del giorno e della notte. Sempre sotto la minaccia di non poter tornare a riabbracciare i propri amici e i parenti, la giovane si era prestata a quell’incubo, con la speranza che quel maledetto biglietto l’avrebbe alla fine tolta dall’inferno. Invece erano passati già due giorni e l’anziano tentennava. Il 25 lui le promette che l’indomani avrebbe avuto quello che voleva e dopo due giorni dentro a quella casa a disposizione del suo presunto aguzzino, l’aveva portata a fare compere a Viareggio. La ragazza sempre più disperata e che cominciava a somatizzare l’angoscia con qualche linea di febbre si era però convinta ad agire, pensando che se non fosse intervenuto qualcuno dall’esterno quell’uomo non l’avrebbe lasciata andare. Così, dopo giorni in cui le era stato vietato internet, era riuscita sempre di nascosto a riattivare la connessione e a contattare alcuni amici, spiegando la sua incredibile condizione. Fino a ieri sera alle 21 quando, non avendo ancora avuto risposte, si è impossessata di nuovo del suo cellulare e ha spedito un sms ad una amica che si trovava ad Odessa in compagnia del marito, un italiano ex sottufficiale della marina militare. E’ stato lui a mettersi in contatto con i carabinieri di Lucca, guidati dal comandante della Compagnia, il maggiore Giangabriele Affinito, e a spiegare cosa stava avvenendo alla giovane 26enne. I militari sono riusciti in breve ad individuare l’appartamento dell’ex insegnante, pur essendo state loro fornite delle generalità non corrette, e si sono presentati alla sua porta, soccorrendo la giovane e facendola condurre al pronto soccorso dell’ospedale San Luca di Lucca. Qui è stato immediatamente attivato il Codice Rosa, la procedura che si applica a casi come questo di presunta violenza sessuale. Fortunatamente i medici non hanno riscontrato lesioni e ferite nella giovane che dopo la denuncia è partita in mattinata per il suo paese d’origine.
L’ex insegnante, invece, è stato denunciato con una accusa pesante: violenza sessuale. Due matrimoni falliti alle spalle, era già conosciuto alle forze dell’ordine per episodi di maltrattamenti in famiglia. Le indagini su questo caso, comunque, non sono ancora concluse. I carabinieri vogliono infatti chiarire le circostanze dell’adescamento della giovane e ricostruire nel dettaglio come si sono svolti i fatti.