
Un altro terremoto colpisce il calcio, stavolta la Lega Pro e Dilettanti. Sono oltre 70 gli indagati e 50 i fermi emessi dai magistrati di Catanzaro nell’ambito di una inchiesta sul calcioscommesse denominata Dirty Soccer. La polizia di Stato ha eseguito arresti e perquisizioni anche in Toscana, oltre a Calabria, Campania, Puglia, Emilia Romagna, Abruzzo, Marche, Liguria, Veneto, Lombardia. Il provvedimento di fermo, di oltre 1000 pagine, delinea una rete di personaggi, appartenenti a due distinte organizzazioni criminali, attive nella combine di incontri dei campionati di Lega Pro e Lega Nazionale Dilettanti, capaci di alterare – secondo l’accusa – risultati e investire danaro nel connesso “giro di scommesse” in Italia e all’estero. Le perquisizioni riguardano anche i domicili di dirigenti, allenatori e calciatori che, secondo l’indagine, si sarebbero associati per truccare le partite.
L’inchiesta è partita grazie alle indagini della squadra Mobile di Catanzaro che hanno seguito gli interessi di Pietro Iannazzo, esponente dell’omonima cosca di Lamezia Terme. Da qui i poliziotti hanno ricostruito gli intrecci che partivano dall’interesse per la società Neapolis, squadra campana che milita in serie D.
Proprio la presenza di Iannazzo ha, quindi, portato gli investigatori sulla pista della Vigor Lamezia, squadra di Lega Pro, quindi è stato ricostruito il puzzle che coinvolge tutte le altre società. Ad alcuni indagati vengono contestate le aggravanti mafiose e transnazionali. Pietro Iannazzo è stato arrestato giovedì scorso nell’ambito di un’operazione contro la cosca di Lamezia Terme.