





di Roberto Salotti
Gli hanno teso un agguato. Si sono nascosti dietro un angolo tra le case e sono apparsi all’improvviso, nella semioscurità della piccola corte, nei pochi metri che lo separavano dalla sua tabaccheria di Borgo Giannotti alla porta di casa. Una strada che Pierangelo Giannecchini, 71 anni, fa tutte le sere, di ritorno dal lavoro. Stasera, però, all’appuntamento con una banalissima routine c’erano tre rapinatori armati di pistola che lo hanno sorpreso in bicicletta, puntandogli l’arma dritta alla nuca. “Dacci subito l’incasso”.
Momenti difficili da raccontare per il titolare dell’edicola tabaccheria Giannecchini, appena chiusa a pochi passi da dove i banditi muovono i loro primi passi contro il malcapitato commerciante – uno a volto scoperto, un altro incappucciato e il terzo, quello armato, con il passamontagna. L’incubo va in scena poco dopo la chiusura del negozio, attorno alle 20,30 di oggi (11 marzo). Qualche manciata di minuti prima a chilometri di distanza, un rapinatore solitario, anche lui armato di pistola, affronta la titolare del panificio La Bottega del Pane di Capannori e si fa consegnare l’incasso (Leggi l’articolo). Un venerdì sera reso nero da malviventi senza scrupoli che hanno agito, per pura ma maledetta coincidenza, quasi negli stessi istanti.
Pistola puntata alla testa. A Borgo Giannotti ci rimette Giannecchini (nella foto), che nonostante l’età dimostra di avere un cuore di ferro e un coraggio da leone: “Sì, in quei minuti confesso d’aver avuto paura, ma non mi sono lasciato perdere troppo d’animo. E’ difficile spiegare cosa si prova quando qualcuno ti minaccia con una pistola e in quegli attimi ho pensato a tante cose. Si fanno tanti discorsi e tanti se ne sentono ma se avessi avuto una rivoltella avrei fatto la mia parte, avrei intimorito chi mi stava davanti. Perché quando sei solo in una situazione simile, pensi solo a difenderti e a salvarti”.
Banditi in agguato. Il tabaccaio, comunque, ha reagito. Uscito dalla tabaccheria dopo aver chiuso, ha preso la bicicletta lasciata all’ingresso e ha fatto pochi passi prima di svoltare nella corte che porta agli appartamenti sul retro dell’attività dove il commerciante vive con la moglie e la figlia. “Ho fatto circa cento metri e arrivato a metà del vialetto ho visto venirmi incontro tre giovani – racconta Giannecchini -: erano nascosti dietro un angola tra le case. Ho fatto qualche altro passo poi uno di loro che aveva un passamontagna mi ha affrontato e ha tirato fuori la pistola puntandomela al volto”. A quel punto ha detto poche ma chiare parole: “Dammi l’incasso”. Il commerciante ha esitato: “Non ho nulla, ho detto loro – racconta -: ma quelli hanno iniziato a spintonarmi per trovare il portafogli e sono caduto”. Quando era a terra continuavano a cercare, con quella pistola puntata contro. Alla fine è Giannecchini a implorare di smetterla ai rapinatori. “Non gridare, non fare rumore”, gli hanno intimato mentre consegnava i soldi che aveva in tasca: in tutto 250 euro.
A quel punto uno dei tre si è allontanato correndo verso via Borgo Giannotti e ha raggiunto l’auto, forse una Citroen C2 o una Yaris grigio metallizzato e ha messo in moto. Gli altri due lo hanno raggiunto subito dopo lasciando a terra l’anziano che poi ha dato l’allarme.
Le indagini. Le volanti della polizia sono subito piombate sul posto e hanno soccorso il commerciante che fortunatamente non ha avuto bisogno di ricorrere alle cure del pronto soccorso. In lacrime e in stato di choc ha raccontato agli agenti quello che gli era appena capitato. Gli investigatori lo hanno ascoltato a lungo e hanno visionato le telecamere fuori dal negozio e quelle di altre attività sulla strada ma i malviventi sono stati furbi. Hanno evitato gli occhi elettronici, forse perché stavano studiando il colpo da tempo.
“Sono sicuro che da qualche sera mi stessero osservando – racconta Giannecchini -: me ne rendo conto solo ora. E’ chiaro che chi mi ha rapinato era già qui ad aspettarmi e conosceva le mie abitudini”. Domani la polizia tornerà ad acquisire nuovi filmati, nella speranza di trovare altri indizi utili alle indagini.
Per ora c’è il racconto del commerciante e poco altro. “Ho visto allontanarsi sgommando l’auto dei rapinatori. Faceva un rumore molto forte – racconta ancora il tabaccaio -: non mi era mai accaduta una cosa del genere. Sono situazioni che non si augurano a nessuno. Non so nemmeno dire come è andata, ma ho sentito che dovevo reagire in qualche modo. Me la sono cavata per fortuna con qualche ammaccatura”.
Raffica di furti. E ora è scattata la caccia ai rapinatori, al termine di un venerdì sera per il resto molto movimentato. Tra rapine ma anche furti in abitazione, nella Piana e nel Morianese. A San Michele, in particolare, nella prima serata, almeno tre abitazioni, come riferiscono abitanti del posto, sono state prese di mira dai malviventi. Altre case sono state visitate tra la periferia di Lucca e Capannori.
FOTO – Le indagini della polizia subito dopo la rapina