





di Roberto Salotti
Un ex pasticcere con il vizietto delle rapine. E’ l’identikit del bandito “timido” e “cortese” che da un paio d’anni almeno a questa parte ha compiuto, secondo i carabinieri che stamani (12 aprile) lo hanno arrestato, 19 raid in banche della provincia, 7 delle quali andate a segno. Strangolato dai debiti per il suo laboratorio andato in malora e tartassato da Equitalia, si era convinto che l’unico modo per andare avanti fosse “prelevare” denaro dagli istituti bancari, ma senza passare dal bancomat o dallo sportello. Ma il bandito mascherato ha preso di mira anche altri istituti bancari fuori provincia: almeno 5, ipotizzano gli investigatori, nel pistoiese, almeno una a Modena.
Con un copione collaudato che, c’è da dire, aveva disorientato sulle prime gli stessi inquirenti era riuscito fino a stamani (12 aprile) a farla franca. Ma in realtà, dopo la rapina fallita al Monte dei Paschi di via Cavour ad Altopascio qualche giorno prima di Pasqua, aveva fatto un passo falso: fuggito a piedi, non si era reso conto di essere ripreso dalle telecamere mentre saliva a bordo di un furgone Fiat Ducato bianco, utilizzato per togliersi la maschera di carne, il cappellino e i guanti utilizzati, e per allontanarsi senza destare alcun sospetto.
E invece i carabinieri, coordinati dal sostituto procuratore Elena Leone, da qual momento non lo hanno mai perso d’occhio, seguendolo a distanza. E stamani attorno alle 10,30 lo hanno bloccato e arrestato mentre stava per entrare in azione alla filiale del Monte dei Paschi di Siena di Fornaci di Barga, che già qualche mese fa, secondo l’accusa, aveva già rapinato. Francesco Ugolini, 59 anni, di Bagni di Lucca (nella foto a fianco) è finito così nella rete dei carabinieri di Altopascio e di quelli dell’aliquota radiomobile di Lucca che lo hanno intercettato e bloccato con il travisamento e la pistola giocattolo utilizzata anche negli altri colpi. A casa dove l’ex pasticcere viveva con la moglie i carabinieri hanno trovato anche il ciclomotore che corrisponde alle descrizioni dei testimoni di altri raid, alcuni dei quali messi a segno nella stessa giornata. Nell’estate di due anni fa, quattro furono gli istituti presi di mira dal rapinatore che si spostava a bordo del motorino: il raid inizio alla Crl di Lappato per finire a Porcari (due banche prese di mira) e concludersi a San Leonardo in Treponzio. Ma secondo le indagini dei carabinieri, Ugolini sarebbe l’autore di almeno un colpo in banca a Modena e di altri cinque tentativi in provincia di Pistoia.
Il rapinatore ‘gentile’ nei guai. Un bandito che si è perso, ogni volta, in un sacco di “convenevoli” con i commessi minacciati con quella, che ai più e subito, era apparsa un’arma giocattolo. Ma nonostante il suo atteggiamento goffo e un po’ pasticcione in almeno sette casi era riuscito a farsi consegnare il denaro. Il suo caso era in breve diventato un vero e proprio rompicapo per gli inquirenti. Perché riusciva a far perdere le tracce in pochi istanti. Che lo notassero fuggire in bici, a piedi o in motorino era lo stesso. Il rapinatore spariva quasi all’istante. Già, perché gli bastavano pochi attimi per raggiungere il suo furgone bianco, sempre lasciato a poche centinaia di metri dalle banche prese di mira, per nascondere la bici, cambiarsi d’abito (o meglio disfarsi del suo travisamento) e poi mettere in moto il mezzo e passare praticamente inosservato.
Il passo falso. Ma durante l’ultimo tentativo di rapina, che risale alla mattina del 25 marzo scorso, l’ex pasticcere ha fatto un passo falso. Senza poterlo sapere è stato ripreso dalle telecamere di videosorveglianza nella zona della filiale del Monte dei Paschi di Altopascio dove solo pochi minuti prima aveva fallito il colpo (Leggi), mentre saliva sul Fiat Ducato. I carabinieri di Altopascio che hanno acquisito i video e visionato per giorni le telecamere insieme ai carabinieri dell’aliquota radiomobile di Lucca, comandati dal tenente Rosario Tedesco, non si sono fatti sfuggire quello che a prima vista sembrava soltanto un dettaglio. E hanno imboccato la pista giusta. Quella mattina il rapinatore mascherato era entrato in azione poco dopo le 11, mostrando una pistola giocattolo ai dipendenti della banca. Però quando si era avvicinato al bancone, invece delle minacce aveva usato la cortesia: “Scusate – ha detto in un italiano senza particolari inflessioni -, mi servirebbero i soldi”. Il bancario a cui l’uomo si era rivolto aveva colto tutta la sua titubanza e si era giustificato: “Ci dispiace veramente, ma le casse sono chiuse: non abbiamo soldi da dare”. A quel punto il rapinatore si era congedato: “Se mi aprite, me ne vado”.
Un modus operandi che non è risultato nuovo e i carabinieri di Altopascio chiamati sul posto subito dopo dai dipendenti della banca avevano sospettato che si trattasse dello stesso rapinatore impacciato che nei mesi scorsi aveva tentato una rapina alla filiale Mps di Porcari ma venne chiuso fuori dal personale che lo aveva visto avvicinarsi con una maschera color carne che riproduceva il volto di un anziano.
La svolta. A quel punto gli investigatori non lo hanno perso d’occhio un istante. E l’occasione è arrivata questa mattina. I carabinieri di Altopascio e quelli del radiomobile che lo pedinavano si sono resi conto che Ugolini aveva intenzione di colpire ancora. E’ uscito di casa con il suo furgone e si è diretto a Fornaci di Barga, nella zona di via Geri di Gavinana dove il 26 gennaio scorso, per i carabinieri, aveva colpito riuscendo a portare via 5mila euro (Leggi). Dopo un inutile tentativo di fuga, è stato arrestato in paese.
Dell’indagine si è complimentata anche il prefetto Giovanna Cagliostro. La rsponsabile dell’ufficio territoriale del governo ha espresso il suo compiacimento al comandnate provinciale dei carabinieri, colonnello Marco Rosi e ai militari della stazione dei carabinieri di Altopascio “per la brillante attività di indagine – ha detto – che ha consentito di portare a conclusione una lunga attività investigativa”.
Il kit del rapinatore e il furgone utilizzato per i colpi