Accoltellato e ucciso in pineta a Viareggio

16 agosto 2016 | 06:32
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Accoltellato e ucciso in pineta a Viareggio
Accoltellato e ucciso in pineta a Viareggio
Accoltellato e ucciso in pineta a Viareggio

Lo hanno trovato riverso su una panchina, nel cuore della pineta di ponente a Viareggio: accoltellato a morte. La vittima Mohamed Hamdi, è un nordafricano di origini marocchine, di 46 anni, trovato in una pozza di sangue stanotte (16 agosto) attorno alle 3,30. Per lui non c’è stato niente da fare. L’ambulanza e l’automedica inviate sul posto dal 118 sono state inutili: lo straniero era già morto quando sono arrivati i soccorsi. A dare l’allarme è stato un giovane passante.

Un altro gravissimo fatto di sangue i cui contorni sono ancora poco chiari. Delle indagini si stanno occupando i carabinieri. Il cadavere di Mohamed (nella foto) si trovava riverso nei pressi di una panchina vicino al laghetto dei cigni: è stato ferito con una coltellata al cuore che gli è stata fatale. I carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del maggiore Paolo Floris stanno dando la caccia all’aggressore che potrebbe essere un connazionale. Si scava soprattutto nell’ambiente della droga, visto che il luogo dove è stato trovato il cadavere del marocchino è una delle piazze dello spaccio in città. Non si esclude comunque nemmeno l’ipotesi di una rapina finita male. Sono le possibili piste seguite dagli investigatori dei carabinieri per la morte del 46enne, che aveva anche una piccola ferita ad una mano, che forse si è procurato nel tentativo di difendersi dal suo aggressore. L’arma del delitto non è stata ancora ritrovata.
Dagli accertamenti svolti il 46enne aveva un permesso di soggiorno rilasciato dalla questura di Prato. A suo carico risulterebbe una denuncia, insieme ad altre 15 persone, per invasione e danneggiamento di edificio a Prato. A Viareggio era stato identificato dalla polizia nel 2010, un’altra identificazione anche a Bologna.
Le reazioni. “La pineta di ponente di notte continua ad essere campo di battaglia della delinquenza cittadina”, è il commento senza mezzi termini della senatrice del Pd, Manuela Granaiola. “A me – scrive in un post su Facebook – pare evidente una cosa: la questione della sicurezza, di un adeguato presidio dei territori più a rischio della città, dipende in gran parte da una questione di risorse: risorse finanziarie, strumentali ed umane. E’ evidente che le risorse disponibili per presidiare la città sono insufficienti. Un efficace coordinamento delle risorse disponibili può, almeno in parte, sopperire a questi limiti. Il coinvolgimento dell’associazionismo civile rappresenta sicuramente una risorsa in più; ma senza adeguate risorse economiche ed istituzionali sarà difficile contrastare ciò che ormai si presenta come una vera e propria emergenza per una città a vocazione turistica come la nostra. Dispiace prendere atto che le numerose sollecitazioni da me fatte presso il ministero degli interni abbiano, fin qui, prodotto scarsi risultati. Comprendo che le situazioni a rischio (anche ben più gravi di Viareggio) in Italia siano molte; ma sarebbe un peccato non intervenire adeguatamente prima che la situazione precipiti verso l’ingestibilità. La situazione dell’ordine pubblico a Viareggio richiede quindi fatti: bisogna che tutti i responsabili (ognuno per le proprie competenze e responsabilità) abbiano ben chiaro che ogni nuovo episodio di delinquenza infonde nei cittadini nuove paure e sfiducia nelle istituzioni, favorisce l’imbarbarimento delle relazioni sociali (i segni son ben evidenti leggendo i post sui social networks) e danneggiano economicamente la città rendendo ancora più difficile ogni concreto percorso di ripresa”.