
L’ordine dei medici di Lucca non ci sta. Dopo la conferenza dei sindaci territoriale della Asl, con il j’accuse della direttrice generale Maria Teresa De Lauretis alle prestazioni del pronto soccorso interviene il presidente Umberto Quiriconi: “La negazione di un problema costituisce il modo più semplice per risolverlo – dice il presidente – Questa è sostanzialmente la morale di quanto accaduto, secondo quanto riporta la stampa, nella conferenza zonale dei sindaci durante la quale questi ultimi hanno evidenziato le criticità del San Luca dinanzi alla direttrice generale De Lauretiis”.
“Tale atteggiamento negazionista – prosegue Quiriconi – è sinonimo a mio avviso di sufficienza e lontananza dalla realtà ed è veramente riprovevole sia nei confronti della salute dei cittadini, sia nei confronti delle condizioni di lavoro dei medici e del personale sanitario che si sente letteralmente preso in giro da tali affermazioni quando invece dà tutto per gestire al meglio il servizio per di più assumendosi pesanti responsabilità professionali. Sarebbe bene ricordare che la sanità non è un’azienda che deve produrre utili, l’unico obbiettivo è e deve essere la tutela della salute, per cui è impropria una gestione basata principalmente su criteri economico-finanziari facendo passare in second’ordine il servizio erogato”.
“E’ stato detto che sono necessari nuovi modelli organizzativi – prosegue il presidente dell’Ordine dei Medici – in realtà è solo necessario assumere personale, ripristinare i precedenti modelli assistenziali predisposti per reparti (il modello ”per intensità di cura” è un vero e proprio bluff) e finanziare adeguatamente la medicina territoriale soprattutto dal punto di vista della degenza di secondo livello e dell’assistenza domiciliare che costano veramente poco e permetterebbero di alleviare la medicina generale ospedaliera da un rilevante carico di degenze improprie con benefici effetti anche sui tempi di permanenza in pronto soccorso”.
“Infine un appello – chiude Quiriconi – i sindaci si riapproprino appieno del ruolo di massimi garanti della salute dei cittadini e nelle loro scelte ascoltino meno i burocrati e più i cittadini e il personale sanitario”.