



di Roberto Salotti
C’è una pista precisa per chiarire il dramma che ha scatenato la tragica fine dei due ristoratori trovati morti nella loro casa di via Mordini ieri mattina (25 febbraio). L’ipotesi del duplice suicidio nelle ultime ore ha lasciato il campo ad un’altra possibile versione per spiegare come si sono svolti i fatti all’interno dell’appartamento al quarto e ultimo piano del palazzo dove vivevano i coniugi Giuseppe Sartini, 69 anni, e Giuliana Nardini, di 60 (Articolo e foto). E a fornire le prime risposte agli inquirenti è stato l’esame esterno delle salme, trovate in camera da letto insieme al cane, svolto dal medico legale Diana Bonuccelli. Secondo l’anatomopatologa, infatti, la morte di Giuseppe potrebbe risalire ad almeno tre ore prima di quella della moglie. Un dato rilevante, che andrà comunque confermato dall’autopsia che domani mattina (27 febbraio) il pm Elena Leone affiderà al medico legale.
Ma altri elementi raccolti dalla scientifica dei carabinieri, dagli uomini del Norm e del nucleo investigativo fanno tracciare un secondo scenario. Resta sempre in piedi l’ipotesi del suicidio condiviso, ma per il medico il titolare del ristorante l’Antico Sigillo potrebbe essere morto d’infarto, tra le 3 e le 4 della notte tra venerdì e sabato. La moglie Giuliana che soffriva di un male incurabile, invece, sarebbe morta all’alba dopo aver ingerito il sonnifero. Il blister dello Stilnox, infatti, è stato trovato sul suo comodino: lei, a differenza del marito, non era in pigiama. Forse il malore ha sorpreso il ristoratore nel sonno e la donna se ne è resa conto solo in seguito. Sempre secondo questa ipotesi tutta da confermare, Giuliana sopraffatta dal dolore e disperata per aver perso in quel modo il marito che era stato da sempre l’unico suo sostegno deve aver preso la drammatica decisione di togliersi la vita. Forse è stato a quel punto che ha staccato il telefono e ha rassettato un po’ la casa, prima di servire l’ultimo pasto al cagnolino maltese, trovato anche lui morto sotto il letto di marito e moglie.
Prima di distendersi per sempre su quel materasso, Giuliana si è tolta la fede. Potrebbe essere stata lei a toglierla anche al marito e a posarla sul comodino di lui.
Una versione fors’anche più drammatica di quella che in un primo momento è sembrata la più verosimile agli investigatori: quella di un duplice suicidio. Una pista che, per ovvi motivi, resta ancora in piedi. Servirà l’autopsia ma serviranno anche gli esami tossicologici per capire se entrambi i coniugi e il loro cane abbiano assunto o meno il sonnifero. O se invece, come sospetta il medico legale, il marito – che da qualche giorno aveva detto ad alcuni amici di sentirsi male – sia stato ucciso da un improvviso malore e la moglie lo abbia voluto seguire, intenzionalmente, nell’ultimo viaggio.
A trovare i due coniugi è stato un ex dipendente del ristorante che dopo aver provato invano a mettersi in contatto si è presentato a casa chiedendo le chiavi alla donna delle pulizie. Aperta la porta, è entrato e ha chiamato più volte Giuseppe e Giuliana. Senza ricevere alcuna risposta è andato verso la camera da letto dopo aver chiesto aiuto al 118 e ha trovato i cadaveri di marito e moglie. Inizialmente si era pensato anche ad una morte provocata dal monossido di carbonio, ipotesi subito scartata dagli accertamenti svolti nell’appartamento dai vigili del fuoco. Subito dopo, le indagini dei carabinieri che ormai sono vicini alla soluzione del “giallo”. Tra meno di 48 ore, infatti, l’inchiesta potrebbe essere chiusa.