Cocaina dall’Olanda, arresti anche a Lucca

2 maggio 2017 | 07:38
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Maxioperazione antidroga dei carabinieri di Firenze, che hanno scoperto e sgominato un’associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Un’organizzazione criminale di trafficanti importava cocaina dall’Olanda passando per la Svizzera per spacciarla poi in Italia.
Nove gli arresti eseguiti nella province di Firenze, Prato, Lucca e Napoli; altre tre persone sono state sottoposte alla misura dell’obbligo di dimora; decine invece le perquisizioni domiciliari eseguite. A capo dell’organizzazione c’era, secondo gli inquirenti, una famiglia albanese residente da tempo nella provincia di Firenze.

A conclusione di un’articolata attività investigativa denominata San Gallo, all’alba di oggi i carabinieri del comando provinciale di Firenze, in collaborazione con i colleghi di Lucca, Prato e Castellammare di Stabia, hanno dato esecuzione a 12 provvedimenti cautelari, di cui 9 in carcere e 3 all’obbligo di dimora, emessi dal Gip del Tribunale di Firenze, Mattia Dolores Limongi, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Firenze (Ettore Squillace Greco e Eligio Paolini sono i pm titolari dell’inchiesta).
Contestualmente sono state eseguiti anche 23 decreti di perquisizione. In totale sono stati impiegati oltre 100 carabinieri dell’arma territoriale, unità cinofile del Nucleo carabinieri cinofili di
Firenze e Pisa e personale del Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Firenze.
Le investigazioni hanno permesso così di accertare che una coppia di origine albanese (E.L e O.H le loro iniziali) effettuava gli approvvigionamenti di cocaina direttamente dall’Olanda. La droga, quindi, veniva trasportata per mezzo di corrieri in Svizzera e da lì in parte messa sul mercato elvetico e in parte inviata in Italia ai due fratelli albanesi. Nel corso delle indagini sono stati documentati gli approvvigionamenti di circa 12 chili di cocaina importata dall’Olanda alla Svizzera dal marzo 2015 al maggio dello stesso anno ed effettuati diversi riscontri, come quello effettuato dalla polizia federale elvetica, a San Gallo, in coordinamento con i carabinieri di Borgo San Lorenzo, nel maggio 2015, quando sono stati arrestati tre cittadini italiani, dimoranti in Svizzera, trovati in possesso di circa 4 chili di cocaina nonchè di una pistola semiautomatica con relativi proiettili.
Dopo una breve battuta di arresto, l’attività di traffico di cocaina dei fratelli albanesi è proseguita e con essa l’attività investigativa, individuando un nuovo canale di approvvigionamento in due, di 28 e 29 anni, che nell’ottobre del 2015, nel breve volgere di cinque giorni avrebbero rifornito i due fratelli con circa mezzo chilo di cocaina. Anche in questo caso, i militari sono riusciti a riscontrare quanto ipotizzato, arrestando un trafficante poco prima di effettuare una consegna di circa 250 grammi di cocaina.
Il 23 settembre 2014 i carabinieri avevano intercettato a Calenzano un corriere italiano trovato in possesso di 1,3 chili di cocaina, nascosti all’interno di un’auto noleggiata in Svizzera. Successivamente al sequestro, tenuto conto dell’esigenza di documentare con certezza il modus operandi del sodalizio e ricostruire il canale di approvvigionamento scoperto in Svizzera, è stato stipulato un accordo su indagini collegate tra l’autorità giudiziaria della Confederazione elvetica (Divisione protezione dello stato reati speciali e criminalità organizzata) e la Procura della Repubblica di Firenze (Direzione aistrettuale antimafia) con la creazione di un gruppo d’indagine comune, in virtù di accordi in materia di assistenza giudiziaria stipulati dal nostro paese con la Svizzera. Delegati allo sviluppo delle indagini sono stati i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Borgo San Lorenzo e la polizia federale svizzera.
Anche il padre, 58enne, e la moglie di uno dei tre fratelli albanesi, facevano parte a pieno titolo del gruppo criminale operante nell’hinterland di Firenze, oltre a un connazionale 36enne, a un cittadino italiano 30enne, a un cittadino marocchino 24enne e un altro albanese, 40enne, dipendente di una ditta di trasporti di Sesto Fiorentino presso i cui magazzini, all’insaputa dei titolari, quest’ultimo stoccava la cocaina del sodalizio in attesa di essere consegnata agli acquirenti.
Il gruppo criminale di trafficanti aveva posto in essere un’attività di controllo delle piazze di spaccio di Sesto Fiorentino e zone limitrofe avvalendosi della attività intimidatoria tipica propria di consolidati gruppi criminali, intimorendo i concorrenti anche con la minaccia di utilizzare armi da sparo in loro possesso. Non è un caso, per gli investigatori, la circostanza nella quale, nell’operazione condotta in Svizzera nel marzo 2015, sia stata rinvenuta nella disponibilità dei trafficanti anche una pistola.
Elevato il giro d’affari dell’associazione criminale e numerose le cessioni di droga documentate dai carabinieri, rivolte sia ad assuntori che a soggetti che successivamente rivendevano a loro volta lo stupefacente acquistato.

Il video dell’operazione