Cocaina a fiumi, in 14 alla sbarra

17 maggio 2018 | 10:48
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Cocaina a fiumi, in 14 alla sbarra

E’ entrato nel vivo il processo a 14 stranieri imputati, a vario livello e titolo, di associazione a delinquere finalizzata allo spaccio di stupefacenti con l’aggravante dell’internazionalità dell’organizzazione. Oggi (17 maggio) si è svolta l’ennesima udienza nell’aula del tribunale di Lucca durante la quale il pm della Dda di Firenze, Eligio Paolini, ha interrogato i testimoni indicati dagli investigatori in sede di indagine, che erano stati ascoltati durante la scorsa udienza. Il 4 e 5 ottobre sarà la volta degli imputati per interrogatori e controinterrogatori per poi terminare il 25 ottobre con la requisitoria finale prima di passare la parola agli avvocati per le arringhe difensive e la sentenza di primo grado.

La maggior parte degli indagati è al momento in libertà, mentre alcuni sono rimasti implicati successivamente in altri procedimenti giudiziari e si trovano in carcere. I fatti oggetto dell’attuale procedimento risalgono, infatti, agli anni che vanno dal 2007 al 2011. Proprio nell’estate del 2011 i carabinieri dopo lunghe e complesse indagini su ordine della Dda fiorentina avevano arrestato i 14 imputati e denunciato altre 35 persone. Il blitz era scattato all’alba del 14 giugno nelle province di La Spezia, Massa Carrara, Lucca, Livorno, Prato, Rimini, Roma e Nuoro per l’esecuzione delle misure cautelari oltre al sequestro di 14 chili di droga, tra eroina e cocaina. Gli arrestati erano stati ritenuti responsabili del reato di “associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti” e di aver acquistato e ceduto, a vario titolo, tra il 2008 e il 2011, circa 30 chili tra cocaina ed eroina con l’aggravante del carattere transnazionale della condotta criminale.
Il meccanismo di trasporto della droga aveva creato non pochi grattacapi agli investigatori. I pusher, italiani, turchi e dominicani, nascondevano la droga nei tappeti persiani e poi la estraevano con complicati processi chimici. Questo l’espediente che aveva messo in piedi la banda che operava prevalentemente in Versilia. Già nell’agosto del 2007 i carabinieri di La Spezia avevano scoperto un gruppo di trafficanti di origine turca che stava avviando una trattativa con un gruppo organizzato di cittadini dominicani. Trattativa che aveva come scopo quello di importare in Italia un rilevante quantitativo di cocaina.
Le indagini hanno poi consentito di capire come operavano le due organizzazioni che gestivano un vasto traffico di sostanze stupefacenti, destinato al mercato toscano (Versilia e Lucchesia), al mercato ligure (La Spezia) ed ad altre aree del territorio nazionale. L’indagine, si è avvalsa dell’iniziale supporto informativo della polizia inglese e della collaborazione della polizia francese che il 2 giugno 2008 ad Arles ha arresato due cittadini dominicani che dalla Spagna stavano importando in Italia 4 chili e mezzo di cocaina. Parallelamente la Guardia di finanza di Firenze, aveva avuto notizia di una serie di trattative in corso finalizzate all’importazione dalla Turchia, Olanda e Spagna in Italia di ingenti quantitativi di cocaina. In autunno la sentenza di primo grado.

Vincenzo Brunelli