Cocaina a fiumi dall’Olanda, stroncata banda

3 luglio 2018 | 15:53
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Cocaina a fiumi dall’Olanda, stroncata banda

Una maxi banda dedita allo spaccio di stupefacenti – soprattutto cocaina importata dall’Olanda – che venivano poi smerciati anche in Versilia è stata catturata dai carabinieri grazie alle indagini su un tentativo inquietante di estorsione. Un cliente della gang che non aveva pagato è finito nel mirino dei pusher, che hanno cercato di estorcere il denaro ai genitori minacciando di non fare loro rivedere mai più il figlio. Un filone, questo, della vasta operazione antidroga chiamata Sottobosco, nata per contrastare un traffico di stupefacenti che conta tra gli altri come soggetti attivi persone di origine araba e albanese. Scattata nella nottata appena trascorsa tra Emilia e Toscana coordinata dai carabinieri di Ferrara. Un’operazione antidroga, che in Toscana ha toccato le province di Firenze, Pisa e Pistoia, nel nord Italia Ferrara, Bologna, Modena, Parma, Brescia, Mantova portando in manette 22  persone tutte appartenenti ad una gang estremamente violenta e pericolosa che in più di un’occasione non ha esitato a incassare i debiti che gli assuntori avevano contratto con gli spacciatori.


L’indagine era nata nel 2016 dalla denuncia di un coppia del ferrarese il cui figlio era finito nello strozzinaggio degli spacciatori per il debito che aveva accumulato, e arriva al termine con gli arresti della notte appena trascorsa. A far muovere i primi passi all’indagine fu la sensibilità di un carabinier donna che durante la denuncia intuì la sofferenza della madre del tossicodipendente e riuscì a farsi raccontare la situazione.
Per gli inquirenti, la ramificazione toscana della banda aveva a capo una famiglia albanese di Santa Maria a Monte, mentre a Fucecchio venivano addirittura usati braccianti agricoli per spacciare nelle Cerbaie.
 Per i carabinieri della compagnia di San Miniato, di Empoli e di Pontedera è stata una nottata impegnativa quella appena trascorsa, dove per fermare i malviventi è stato necessario anche l’ausilio di un elicottero dell’Arma che dalle 4,30 ha sorvolato il comprensorio del Cuoio a bassa quota per guardare fin dentro le case dei malviventi, mentre i colleghi a terra avevano predisposto vari posti di blocco per evitare la fuga di malviventi. Le persone arrestate in Toscana tra la provincia di Pisa e quella di Firenze sono 12 per lo più persone di origine albanese che nella vita di tutti giorni erano impiegate nel settore edile come muratori e manovali, con l’eccezione di Fucecchio dove a operare nell’organizzazione erano due stranieri di origine marocchina ufficialmente in Italia come braccianti agricoli, ma nella pratica spacciatori di alto profilo del bosco delle Cerbaie. I carabinieri, in Toscana, sono riusciti a mettere a segno tutte le misure restrittive e assicurare alla giustizia le persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare firmata dal giudice per le indagini preliminari di Bologna. Per tutti i reati contestati sono l’associazione a delinquere di stampo mafiosofinalizzata allo spaccio di stupefacenti. In Toscana, per gli inquirenti, a gestire il giro c’era la famiglia albanese dei Dervischi, tutti residenti nel comune di Santa Maria a Monte. Da loro, per l’accusa, arrivavano i carichi che poi venivano indirizzati verso le varie basi di spaccio nelle province di Pisa di Firenze, ma soprattutto Lucca, in particolare la Versilia.