Giro di bici rubate, tre nei guai

3 settembre 2018 | 08:08
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Giro di bici rubate, tre nei guai

E’ stato riconosciuto dalle immagini della videosorveglianza che lo avevano ripreso giovedì scorso mentre stava rubando una bicicletta parcheggiata in centro a Viareggio, il cui furto poi era stato denunciato ai carabinieri. Gli agenti del commissariato di Viareggio però non hanno soltanto identificato e denunciato il 54enne ritenuto autore materiale del furto, ma sono risaliti anche ad un bazar dove negli ultimi giorni erano state portate alcune biciclette rubata. Anzitutto gli agenti sono risaliti al ladro che è stato rintracciato in via Regia.

Gli accertamenti effettuati consentivano di stabilire che le biciclette rubate negli ultimi tempi venivano portate in un bazar gestito da un viareggino che solo nel corso dell’ultima settimana, secondo l’accusa, aveva preso in carico 2 biciclette  rubate in due distinti momenti, ovvero una mtb di colore nero marca Btwin (asportata nei pressi del bagno Balena lungo la passeggiata a mare) ed una bicicletta elettrica da donna di colore bianco marca Ebike, asportata  nella via Regia a Viareggio.
Gli agenti quindi si sono diretti immediatamente nell’esercizio commerciale indicato, dove gli  procedevano al sequestro di 10 biciclette.
Nella circostanza hanno provveduto a sequestrare anche le ricevute “artefatte” attestanti le transazioni e P. M. 48 enne di Viareggio, invitato al commissariato, è stato interrogato ma dalle sue parole sono emerse vistose incongruenze che poi lo hanno messo nei guai.
Circa la tenuta del registro di acquisto, P.M.  dichiarava di non aver iscritto le biciclette portate dal V. S., per mancanza di tempo.
La palese insussistenza delle dichiarazioni quindi, ritenute un evidente ma maldestro tentativo di giustificare l’acquisto di merce rubata, determinava l’interruzione del verbale di sommarie informazioni, con conseguente redazione di verbale d’identificazione ed elezione di domicilio.
Anche un primo esame della documentazione acquisita, ovvero delle ricevute indicanti l’acquisto delle biciclette, aveva messo in chiaro secondo gli agenti lo specifico intento di “riciclare” un bene di chiara provenienza illecita. La curiosa sequenza numerica tra una ricevuta ed un’altra, nonostante tra un acquisto ed il successivo trascorre diverso tempo non appare realistica. Secondo gli agenti, ben conscio della provenienza delle biciclette, il rivenditore si è premurato di redigere le ricevute, nell’intento di poter mostrare buona fede all’atto di eventuali controlli.
A carico di V.S. quindi sono emerse evidenti responsabilità per il reato di furto aggravato e continuato in ordine alle altre biciclette da lui sottratte. Allo stato sono in corso accertamenti volti all’individuazione dei legittimi proprietari e quindi alla verifica della presenza o meno, di denunce.
P.M, oltre al reato di ricettazione è stato denunciato per autoriciclaggio, ossia per l’adozione di artifizi amministrativi volti a rendere apparentemente legittima un’operazione illecita, al fine di trarne un ingiusto profitto economico.