Dissequestrati conti a gestore di saloni di bellezza

26 settembre 2018 | 11:44
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Dissequestrati conti a gestore di saloni di bellezza

A gennaio scorso era finito nel mirino delle fiamme gialle e della magistratura per alcune ipotesi di reato legate alle normative sull’evasione fiscale e gli erano stati sequestrati soldi sui conti correnti personali per circa 300mila euro, ma ora la suprema Corte di Cassazione ha annullato tutto e senza rinvio. A Maurizio Serretti, amministratore della Gest srl, che controlla una rete di negozi di coiffeur e saloni di bellezza aperti in partnership nel corso di oltre vent’anni a Lucca, Viareggio, Pisa, Empoli, Livorno e in altre città sia in Toscana che in altre regioni italiane, sono stati restituiti tutti i soldi oggetto di sequestro ai fini di confisca.

Il noto imprenditore ha vinto dunque la prima tappa del contenzioso giudiziario in corso. Una sentenza fondamentale per il prosieguo dell’iter processuale che avrà un peso non di poco conto. Gli ermellini scrivono infatti in sentenza: “Per questi motivi la Corte di Cassazione annulla senza rinvio l’ordinanza impugnata e il decreto di sequestro preventivo in data 12 gennaio 2018 del gip del Tribunale di Lucca e ordina la restituzione all’avente diritto di quanto in sequestro”. Il Tribunale di Lucca, con ordinanza del 16febbraio scorso, aveva rigettato la richiesta di riesame avanzata da Maurizio Serretti avverso il decreto di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per equivalente di beni e di denaro per un ammontare corrispondente ad euro 292.336,00, emesso dal gip del Tribunale cittadino perché, in qualità di legale rappresentante della società Gest srl, non avrebbe versato l’imposta sul valore aggiunto dovuta al’erario. Per i giudici di Piazza Cavour il Tribunale del riesame avrebbe dovuto prendere atto della mancanza di motivazione del decreto di sequestro procedendo ad annullare lo stesso con conseguente restituzione all’avente diritto di quanto gli era stato sequestrato. L’iter giudiziario prosegue per accertare la verità processuali dei fatti oggetto d’indagine ma l’annullamento del provvedimento di sequestro senza rinvio delle somme da parte della Cassazione rappresenta un primo tassello molto robusto per i legali dell’imprenditore nell’impianto difensivo da contrapporre alle ipotesi degli inquirenti nelle prossime sedi.

Vincenzo Brunelli