
di Roberto Salotti
“Un inizio del nuovo anno scolastico in sofferenza sarà inevitabile”. E’ lucida e obiettiva l’analisi della dirigente dell’ufficio scolastico provinciale di Lucca, Donatella Buonriposi, perché – dati alla mano – le previsioni parlano di un’esodo di circa 400 tra docenti e personale amministrativo delle scuole lucchesi, per effetto del normale turn ove ma soprattutto per ‘quota 100’. Circa la metà delle domande di pensionamento per il prossimo anno scolastico arriva, infatti, da personale che ha deciso di ricorrere a questa nuova possibilità. Con un effetto che solo ai ‘profani’ può apparire positivo, perché queste fuoriuscite dagli istituti scolastici non equivalgono, automaticamente, a nuovi inserimenti in posti di ruolo, né per gli amministrativi né per il corpo docente.
“Il concorso per i Dsga è indietro – spiega infatti Buonriposi – e per quello che riguarda i docenti, in assenza di nuovi concorsi, le graduatorie sono ormai in esaurimento. A fronte di questa situazione che è generale ovviamente e non riguarda soltanto Lucca, è facile prevedere il rischio che i posti di ruolo vacanti per pensionamenti saranno in larga parte coperti con il lavoro dei precari”.
Tra l’altro per l’anno scolastico 2019-2020 c’è un’altra sfida ed è quella dei dirigenti scolastici: 10 andranno in pensione e sarà complicato, almeno inizialmente, sostituirli tutti. Di modo che la prassi obbligata delle reggenze potrebbe essere di nuovo una necessità. “Il concorso per dirigenti scolastici, da quello che si apprende, è piuttosto selettivo – osserva il provveditore – e le figure che ne usciranno temiamo possano non essere sufficienti per le necessità delle scuole della provincia”. La situazione comunque è in evoluzione, non solo per le questioni aperte di Quota 100 – il dato sui pensionamenti accordati non è ancora certo -, ma l’ufficio scolastico provinciale ha anche avviato una verifica sulle graduatorie dei docenti, per fare il punto della situazione e aggiornarle al netto di situazioni definite dai tribunali amministrativi che sul fronte dei requisiti posseduti dai candidati. In vista dell’aggiornamento delle graduatorie a esaurimento che è previsto per il prossimo anno. “Le novità normative, quota 100 e la mancanza di concorsi banditi – osserva ancora Buonriposi – va ad aggiungersi alle criticità che non solo nelle assegnazioni delle cattedre ma anche sul fronte del personale amministrativo si sono registrate negli ultimi anni”. Quello dei Dsga rischia di essere un capitolo di primo piano, anche perché il concorso richiede requisiti di accesso di cui un buon numero di dipendenti che per anni hanno lavorato con questi ruoli nelle scuole è sprovvisto.