Operai morti per Luminara, chiesti 7 rinvii a giudizio

Rinvio a giudizio, per omicidio colposo, per sette persone ritenute a vario titolo responsabili della morte di Eugenio Viviani e Antonio Pellegrini, i due operai della cooperativa agricola Morelli rimasti uccisi l’1 settembre del 2017 nel cedimento del braccio meccanico della gru dove erano saliti per montare i portalumini della Luminara di Santa Croce.

I due operai, dipendenti di una cooperativa della zona, nopreparando le luci per la processione di Santa Croce. L’incidente accadde alle 16,13 davanti a Palazzo Pretorio quando i due caddero, per la rottura del braccio della gru, da una decina di metri di altezza. Uno di loro è deceduto subito, mentre il collega è rimasto ferito in modo grave. Trasportato in ospedale però non ce l’ha fatta.
Sette le persone che ora rischiano il processo dopo la richiesta di rinvio a giudizio formulata lo scorso 10 maggio dal procuratore capo Pietro Suchan e dal pm Elena Leone, che avevano chiuso le indagini a febbraio dopo una serie di perizie anche molto complessse. La complessa indagine, prevalentemente di natura tecnica, a giudizio della procura avrebbe evidenziato responsabilità a causa della conformità del braccio della gru alla normativa di sicurezza. A presentarsi davanti al Gup, che dovrà decidere sul rinvio a giudizio, ci saranno l’amministratore delegato della Oil & Steel, l’azienda da cui il mezzo che ha avuto il cedimento fu acquistato dalla cooperativa Morelli, Marco Milesi, di Milano, il presidente Fosco Celi, residente a Rimini, Paolo Balugani, di Modena, direttore tecnico dell’azienda e alcuni fornitori: Francesco Corrado di Imola, Giuliano Bicchi di Anzola nell’Emilia, Silvano Nanetti di Castrocaro Terme e Sergio Rossi di Forlì.

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