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Lucca, cresce la protesta dei lavoratori della sanità: “Vogliamo le protezioni dal virus”

30 marzo 2020 | 14:21
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Lucca, cresce la protesta dei lavoratori della sanità: “Vogliamo le protezioni dal virus”

I sindacati scrivono all’Asl e al prefetto: “Inaccettabile questo silenzio a fronte di un’emergenza quotidiana”

I lavoratori dei servizi ospedalieri e quelli degli appalti nella sanità a Lucca “tremano”. Chiedono misure di sicurezza urgenti per proteggersi dal coronavirus. E i sindacati oltre all’azienda scrivono anche alla prefettura di Lucca, minacciando in caso non vengano dotati tutti dei dispositivi di protezione individuale di “mettere in atto” tutti gli strumenti di protesta possibili.

“Ormai da settimane – scrivono Filcams Cgil, Fisascat Cisl, Uiltrasporti – stiamo denunciando le numerose carenze sulla sicurezza delle lavoratrici e dei
lavoratori di tutti i servizi in appalto nella sanità di Lucca. Le carenze riscontrate, più o meno gravi, e che continuiamo a riscontrare quotidianamente, attengono sia a turni, orari ecc, (ma questa se vogliamo potrebbe essere materia squisitamente sindacale, almeno nella normalità) ma anche e soprattutto alla distribuzione dei Dpi ed alle informazioni carenti se non addirittura del tutto mancanti”.

“I dpi sono spesso concessi ai lavoratori dai loro diretti responsabili solo su insistenza dei lavoratori – sostengono le sigle -, vengono fornite scarse informazioni, se non addirittura nessuna, sulle possibilità di contagio nei reparti dove si recano, come succede ad esempio a chi distribuisce i pasti e magari viene a sapere per caso che vi è una sanificazione in corso proprio per questo motivo. E ancora: lavoratori dei cup, ed in particolare del front office della ‘libera professione’ che non hanno alcun Dpi, o quelli dei front office istituzionali, a cui solo 2 giorni fa sono state consegnate alcune paia di guanti ed una mascherina ciascuno e sono dovuti andare in azienda a prenderli! Non solo l’azienda ha assicurato l’arrivo di altri dpi, ma comunque non saranno consegnati in loco, ma ancora una volta i lavoratori dovranno andarli a prendere se li vogliono”.

“Eppure hanno contato diretto con i pazienti ogni giorno – affermano le sigle -. Tutto questo è inaccettabile E lo è in primis per la sicurezza dei lavoratori, ma anche perché nonostante le numerose e ripetute segnalazioni, abbiamo avuto in risposta un silenzio totale. E ci stupisce in particolare il silenzio della Asl, che invece dovrebbe avere per prima interesse a vigilare anche sugli appalti, per la sicurezza del proprio personale”.

“Ci stupisce – aggiungono ancora le sigle – che nessuna istituzione abbia voluto, sino ad ora, verificare con noi quanto sta accadendo o che non abbia ritenuto necessario convocarci date le numerose segnalazioni inviate. Vogliamo ancora una volta credere che il nostro appello venga accolto. Diversamente ci vedremmo costretti a ricorrere a tutti gli strumenti a nostra disposizione”.