Undici giorni dopo il tampone l’esito non arriva ancora: “Se va avanti così rischio problemi anche a lavoro”

La denuncia di una donna: “Ho fatto il test perché avevo il raffreddore, ora mi trovo prigioniera in casa senza alcuna risposta”
Undici giorni e ancora nessun esito. Continuano i disagi nell’attesa dei risultati dei tamponi in Lucchesia. Nonostante le rassicurazioni recentemente fatte dalla direttrice generale dell’Asl Toscana Nord ovest, Maria Letizia Casani, continuano a piovere proteste.
Il caso di un donna di Lucca è ancora emblematico di una situazione che tuttora stenta a tornare alla normalità: “Ho fatto il tampone il 4 novembre perché avevo tosse e raffreddore, non ho mai avuto febbre o dolori muscolari e ho sempre mantenuto gusto e olfatto, ma lavoro a scuola e così non potevo andare. Siamo al giorno 15 e ancora non ho ricevuto nessun esito”, denuncia.
“Ieri – aggiunge – sono riuscita a parlare con un operatore dell’asl che mi ha detto: signora, faremo il sollecito ma al laboratorio di Lucca ci sono stati problemi. Fossi positiva, benissimo, dovrei far la quarantena con tutta la mia buona pace del caso, ma così sto perdendo giorni di lavoro inutilmente e nelle scuole, al contrario di quanto si crede, non va tutto bene ma c’è il caos. Insegnanti a casa malati o positivi, classi in quarantena, classi scoperte da insegnanti in quarantena condivisi con altre classi con mille difficoltà a coprirle nonostante sdoppiamenti, ore in più, salti mortali con doppio carpiato, un pandemonio e ogni forza è necessaria”.
“Personalmente ho anche un minimo di giorni da fare quindi questa attesa mi sta creando un danno non indifferente. Ripeto – va avanti -, se necessario uno si assenta, ma stare a casa lasciando i colleghi nel marasma solo per ritardi sulla ricezione degli esiti non è giusto, per non parlare della vita privata. Lo avranno perso? Non sarebbe il primo, mancano i reagenti? Mi viene da chiedere e come mai? Non ne sono stati prodotti abbastanza o chi doveva approvvigionarli non lo ha fatto? Questione di puntali, si è rotto il macchinario. E poi? Cosa altro? Il giorno che mi sono recata al campo di marte, il tizio che mi ha preso tessera e documento e ha praticato il tampone, mi ha addirittura detto: se è positiva lo sa entro 48 ore, passate quelle lo può vedere sul sito apposito o chiedere al suo medico. Sono passati undici giorni e non so niente io né il medico, ci si accinge ad una nuova settimana, lavorativa”.