
Dall’impronta digitale si è risaliti all’identità di Shpetim Pasho
E’ Shpetim Pasho uno dei due cadaveri trovati nelle tre valigie nel terreno tra il carcere di Sollicciano e la FiPiLi.
La conferma arriva dalle impronte digitali rilevate da un dito della mano, che – come riferiscono i carabinieri di Firenze che stanno indagando sul caso – sono risultate compatibili con quelle dell’uomo di origine albanese scomparso, nel novembre 2015, assieme alla moglie Tenuta Pasho da Castelfiorentino. Scomparsa di cui si occupò Chi l’ha visto? su Rai 3.
Una prima comparazione è stata effettuata questa mattina (16 dicembre) dalla sezione impronte del reparto investigazione scientifiche di Roma.
Le indagini dell’Arma, coordinate dalla procura, per duplice omicidio, proseguono. Si attendono gli esiti dell’autopsia sui resti della donna, ritrovata nella terza valigia.
Il figlio della coppia è irreperibile dal 2016. In carcere a Sollicciano per reati di droga, evase. Poi venne messo ai domiciliari, da dove evase dopo 15 giorni. L’uomo deve scontare ancora quattro anni di detenzione per condanne legate a reati di stupefacenti.
