Ha 96 anni ma ancora niente vaccino: saltata la somministrazione a domicilio

Il racconto del figlio: “Bastava una telefonata per avvisare su data e ora della visita. Ora quanto dovrà aspettare?”
Novantasei anni e niente vaccino. È la storia che racconta Massimo Raffanti, giornalista. E riguarda sua madre.
“Raccontarne la storia – dice – è sterile polemica o un doveroso atto d’amore per un genitore da mesi barricato in casa, in quanto nel paese è scoppiata un’epidemia di Covid?”.
“Sono sopravvissuta alla guerra mondiale – dice la donna – ed adesso avrò pure la mia bella età ma non vorrei oltremodo rischiare per questo flagello. Sapete dirmi quanto devo aspettare ancora per il vaccino?”. Lo chiede ai familiari ormai increduli per la situazione.
“Mia madre non ha certo una perfetta autonomia nei movimenti – spiega il figli o- e per questo motivo abbiamo avanzato al nostro medico di base la richiesta per la vaccinazione a domicilio ma nessuno si è ancora fatto vivo. O meglio e per equità: dopo mesi di inutile aspettativa ed una recente segnalazione ad un numero verde della Regione Toscana, ci era stata assicurara un’azione “sull’incompiuta”, intervento che evidentemente era andato a buon fine visto che il medico ci ha riferito che gli infermieri dell’Asl erano effettivamente passati al domicilio della 96enne il 19 aprile scorso ma non trovando nessuno se ne sono andati. Adesso, premesso che mia madre è sempre a casa e che spesso il volume della tv (suo unico conforto in questi terribili mesi) puo’ aver coperto quello del campanello, con la badante od i familiari spesso impegnati in acquisti “od a lavar pezze in giardino” mi domando: non sarebbe stato piu conveniente e nell’interesse di tutti, ricevere una cortese telefonatache avvisava del giorno e dell’ora della probabile somministrazione del vaccino? Niente di tutto ciò ed adesso ci è stato riferito “da chi di dovere” che non esiste nessun numero telefonico diretto di riferimento per ricevere ulteriori notizie o informazioni sulla presunta data di una nuova visita per il vaccino a domicilio. Dovete aspettare…”
“Alla mia età – dice la donna sconsolata – non mi sento più in ansia per niente ma so che non posso oltremodo rischiare di ammalarmi, considerate le morti già avvenute nei paesi del Compitese. Dopo tutto quello che ho passato nella mia vita vorrei sopravvivere anche a questa pandemia“.
“Mia madre – spiega il figlio – non esce da mesi in giardino vista la pessima stagione, gli inevitabili acciacchi ed un marcato incalzare di una pandemia che nel Compitese, specialmente a San Ginese ed a Castelvecchio, sta rivelando nelle maggior classi di rischio un andamento epidemiologico crescente”.
“E se la badante prende il virus e me lo attacca e a che serve che io stia chiusa in casa? – sospira l’anziana donna – Quando ritorneranno? Il 19 aprile hanno suonato il campanello e non ricevendo nessuna risposta sono andati via…”.
“Andrà forse meglio per me che sono un giornalista?”, conclude ironicamente il figlio della ultranovantenne.