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Altopascio, le rubano la borsa e prelevano 1500 euro. Ma la banca non risarcisce

22 luglio 2021 | 12:36
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Altopascio, le rubano la borsa e prelevano 1500 euro. Ma la banca non risarcisce

La donna si rivolge a Federconsumatori. Il presidente Coppolella: “Abbiamo chiesto di approfondire l’istruttoria del reclamo”

Le rubano la borsa e le prelevano fraudolentemente 1500 euro dal conto corrente. È quanto accaduto ad una signora che nei giorni scorsi si è rivolta allo sportello Federconsumatori di Altopascio. Il fatto risale a circa due mesi fa. Dopo aver presentato la denuncia e segnalato il caso alla propria banca, l’utente ha presentato reclamo chiedendo la restituzione degli importi addebitati ingiustamente sul conto corrente. La banca prima ha rimborsato gli importi oggetto di reclamo e in un secondo tempo ha addebitato nuovamente la somma a carico della cliente. Pertanto, l’utente si è rivolta alla Federconsumatori esponendo il caso e chiedendo l’intervento dell’associazione.

“La nostra associazione – dichiara Fabio Coppolella, presidente provinciale di Federconsumatori Lucca – ha inviato una nota scritta alla banca chiedendo di approfondire l’istruttoria del reclamo. Infatti, i documenti dimostrano che l’utente ha agito correttamente, custodendo con la dovuta diligenza i codici della carta bancomat, segnalando tempestivamente il fatto alla banca e presentando la denuncia penale alle autorità competenti per il disconoscimento degli addebiti”.

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“In questi casi – continua Federconsumatori – la legge prevede che quando l’utente neghi di aver autorizzato un’operazione di pagamento è onere della banca provare che l’operazione è stata autorizzata ed eseguita correttamente. L’arbitro bancario finanziario ha ribadito in più occasioni lo stesso principio, pronunciandosi su casi analoghi e formulando sul punto una giurisprudenza consolidata. Secondo il collegio di coordinamento dell’Abf infatti il D.Lgs n°11/2010 introduce ‘un regime di speciale protezione (sul piano probatorio) a beneficio degli utilizzatori, i quali sono, dunque, tenuti al semplice disconoscimento delle operazioni di pagamento contestate, mentre è onere della banca provare che l’operazione disconosciuta è stata autenticata, correttamente registrata e contabilizzata’. Laddove quindi  una simile responsabilità non possa essere dimostrata dalla banca, l’utilizzatore non sarà tenuto a sopportare le conseguenze dell’uso fraudolento, o comunque non autorizzato, dello strumento di pagamento”.