Green pass, Lucca Consapevole: “Non è uno strumento sanitario, obbligo inaccettabile”

Il gruppo che manifesta ogni sabato: “Il vaccino non impedisce ai soggetti vaccinati di diffondere la malattia”
No al green pass, nasce il gruppo Lucca Consapevole. E interviene sul tema secondo cui il green pass non può essere uno strumento sanitario.
“A poco più di 15 giorni dall’entrata in vigore del cosiddetto decreto “green pass Bis” – si legge in una nota – il quale prevede l’estensione del lasciapassare a quasi tutte le attività lavorative, il gruppo di Lucca consapevole esprime nuovamente la sua posizione. Confrontando mese per mese i dati sia dei contagiati sia dei deceduti di quest‘anno nel quale la campagna vaccinale ha portato la popolazione ad avere una copertura con doppia dose che supera attualmente il 67%, con i corrispettivi di quello passato, risulta evidente che entrambi i parametri sono in aumento. Questo, a nostro avviso, è la conferma che l’utilizzo del vaccino come unica soluzione per fronteggiare il diffondersi del Sars cov 2 è di fatto da ritenersi un fallimento. Le ragioni di tale inefficacia sono molteplici, ad esempio sappiamo che coloro che si sottopongono alla vaccinazione possono sviluppare anticorpi, ma anche che la protezione permane solo per pochi mesi, è altresì oramai dimostrato che anche i soggetti sottoposti anche ad un ciclo vaccinale completo siano portatori di carica virale diventando agenti di trasmissione, e che anzi, per la natura stessa del virus Sars Cov 2, possono agevolare l’insorgenza di varianti sempre più resistenti e contagiose”.
“Si è giunti inoltre alla consapevolezza – prosegue Lucca Consapevole – che sarà impossibile raggiungere la tanto decantata ”immunità di gregge” e che quindi per continuare ad avere una qualche sorta di protezione dal virus in evoluzione si renderanno necessarie continue dosi di richiamo ad intervalli regolari per un periodo di tempo non quantificabile. È infine bene ricordare che l’Italia si colloca attualmente al settimo posto in Europa per percentuale di popolazione sottoposta a ciclo vaccinale completo, e che gli stati con numeri simili ai nostri stanno adottando da mesi politiche che vanno nella direzione di una allentamento delle restrizioni”.
“Ciononostante il governo Draghi in piena controtendenza con il resto d’Europa e del mondo – chiude la nota – vara il decreto 21 settembre numero 127 che ha come suo cardine l’implemento delle funzioni del green pass. In particolare ci riferiamo al fatto che dal 15 ottobre 1 si renderà necessario per tutti i lavoratori esibirlo, pena la registrazione come assenza ingiustificata che porterà fin da subito alla sospensione senza stipendio. Quindi quello che noi ci chiediamo, e soprattutto chiediamo al governo, è: perché discriminare i non possessori di green pass se il vaccino non impedisce ai soggetti vaccinati di diffondere la malattia? Perché non disporre tamponi gratuiti almeno per i lavoratori cosi da evitare che chi sceglie di non vaccinarsi (scelta che lo stesso governo consente non istituendo l’obbligo vaccinale) di dover “pagare per lavorare”? Perché inasprire le misure restrittive dovute alla pandemia se la percentuale dei vaccinati in Italia è tra le più alte? Perché non puntare sulle cure in arrivo approvate dall’Ema che saranno disponibili ad inizio ottobre? L’Italia è ancora una repubblica democratica fondata sul lavoro, o dobbiamo pensare che la Costituzione italiana, scritta dopo il ventennio fascista non abbia più alcun valore?”.