“Dipendente messa in punizione in un angolo”, scoppia il caso in un calzaturificio: arrivano i carabinieri

Dichiarato lo sciopero. Filctem Cgil: “La donna rimproverata aggressivamente davanti a tutti”. L’azienda: “Fatti strumentalizzati, c’è stato solo un diverbio”
Un rimprovero, di fronte ai colleghi di lavoro, che avrebbe – secondo la diretta interessata e i sindacati – travalicato i normali rapporti tra un superiore e una dipendente. Si è trasformato in un caso, con l’arrivo anche dei carabinieri, un episodio che ha dato vita ad una mobilitazione sindacale con tanto di chiamata alle forze dell’ordine, davanti al calzaturificio Claudia di via di Piaggiori Basso a Segromigno. Dove, al termine di una mattinata al cardiopalma, è stato dichiarato lo sciopero. Dal canto suo l’azienda, attraverso il direttore generale, parla di “episodio strumentalizzato” e sostiene che si è trattato di un semplice “diverbio” fra un supervisore e la dipendente e che non ci sono state né minacce né offese di alcuna sorta.











Le circostanze della vicenda, in effetti, sono ancora da accertare e stabilire con precisione ma la condanna del sindacato è netta e precisa. Secondo quanto ricostruito dalla Cgil Filctem che è accorsa sul posto stamani (8 marzo), proprio nel giorno della festa della donna, una dipendente del calzaturificio sarebbe stata bruscamente rimproverata da un supervisore dell’azienda, davanti al resto del personale. In questa circostanza, il superiore avrebbe perso le staffe, lasciando cadere un barattolo di vernice. La dipendente, allora, è scoppiata a piangere sentendosi mortificata ma non sarebbe finita qui. Secondo quanto racconta Franco Galeotti, segretario della Filctem Cgil, cui l’episodio è stato subito segnalato da altri dipendenti e che parla di “aggressione verbale”, alla lavoratrice in questione “sarebbe poi stato riservato un ulteriore trattamento umiliante, quando è stata messa in un angolo della fabbrica in punizione”.
Dagli altri dipendenti dell’azienda sarebbe quindi subito partita una segnalazione del fatto al segretario della Cgil Filctem, Franco Galeotti, che ha immediatamente allertato i carabinieri perché arrivassero a risolvere “questa situazione surreale ed inaccettabile, per poi recarsi di persona presso lo stabilimento produttivo”, spiega la sigla.
“Lì, dopo un breve sopralluogo, i dipendenti sono stati invitati ad uscire dall’edificio, per ascoltare un breve intervento del segretario, che vista la situazione ha deciso di dichiarare lo sciopero – si legge in una nota sindacale – per il resto della giornata lavorativa, mentre i rappresentanti delle forze dell’ordine stavano redigendo un verbale dell’accaduto”.
Galeotti ha rivolto pesanti accuse durante il suo intervento di fronte all’azienda sostenendo che non si tratterebbe del primo caso. “La recidività di questi avvenimenti – spiega il sindacato -era stata al centro di un colloquio avvenuto appena il giorno prima, conclusosi con la rassicurazione che tutto ciò non si sarebbe ripetuto. Ma vista la realtà dei fatti, una soluzione interna alla ditta sembra difficile da ottenere, motivo per cui il segretario della Cgil ha dichiarato di voler risolvere la questione sindacalmente”.
Renato Gruzza, direttore generale del calzaturificio Claudia non ci sta alla ricostruzione dei sindacati, ritenuta in parte strumentale perché l’episodio è arrivato nella giornata internazionale della donna.
“La posizione nostra, che è poi quella della maggioranza dei dipendenti – dice Gruzza – è che c’è stato un diverbio fra il responsabile di reparto e una dipendente, ma non ci sono state né offese personali né minacce di alcun tipo”.
“Su queste cose – prosegue Gruzza – peraltro stiamo particolarmente attenti e stiamo cercando di gestire la situazione. Abbiamo avuto un appuntamento proprio ieri con il sindacato, di routine, in cui sono stati affrontati anche questi temi. Per questo siamo particolarmente stupiti dall’episodio”
L’azienda, inoltre, si farà parte diligente per un confronto e un chiarimento fra il responsabile di reparto e la dipendente: “Lo abbiamo già fatto stamattina – assicura Gruzza – in presenza dei carabinieri, per sedare immediatamente gli animi”.