Incassavano i premi dei clienti ma non li versavano alla compagnia: nei guai due ex agenti assicurativi

28 marzo 2022 | 13:57
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Incassavano i premi dei clienti ma non li versavano alla compagnia: nei guai due ex agenti assicurativi

La giustizia civile, dopo aver accertato gli illeciti, li ha condannati a pagare oltre 220mila euro

Due ex agenti assicurativi nei guai sia penalmente sia civilmente. Incassavano i premi dei clienti ma poi non li versavano alla compagnia assicuratrice, falsificando i documenti e trattenendo gran parte delle cifre già intascate. Ora ci sono da pagare i conti con la giustizia.

Penalmente il procedimento che li vede imputati tra l’altro anche di appropriazione indebita non è ancora definito in tutti i gradi di giudizio ma nel frattempo la giustizia civile, dopo aver accertato gli illeciti, li ha condannati entrambi a pagare oltre 220mila euro alla compagnia di assicurazione che nel frattempo aveva comunque provveduto a pagare i clienti ritenendoli in assoluta buona fede e vittime dei due agenti assicurativi malfidati.

Tutto è partito nel 2015 in Versilia, a Camaiore, quando uno delle tre vittime già accertate, ma potrebbero essercene altre ancora da individuare, ha chiesto una ispezione perché le ricevute degli ultimi premi versati ai due agenti assicurativi non gli quadravano nella forma e nella sostanza.

Da lì sono poi partite le indagini penali e i processo ancora in corso e i procedimenti civili che nei giorni scorsi sono arrivati alla sentenza di primo grado del tribunale di Lucca. Già nel 2017 i giudici avevano ordinato un sequestro preventivo per equivalente di circa 250mila euro nei confronti dei due indagati. Ora la condanna di risarcimento in attesa che venga definita la posizione a livello penale dei due ex agenti assicurativi la cui agenzia è stata cancellata dal registro delle imprese. I due, secondo i giudici, avrebbero anche cercato di convincere i clienti e la compagnia di assicurazione che stavano facendo di tutto per restituire i soldi incassati e non versati che a loro dire per errore erano finiti altrove e che stavano chiedendo un prestito a una banca per sanare la loro posizione debitoria. Ma evidentemente poi le cose sono andate diversamente.

Si legge infatti in sentenza: “È pertanto documentalmente provato che gli odierni convenuti hanno attuato una condotta distrattiva incassando i premi versati dagli assicurati senza poi versare il relativo premio alla compagnia, omettendo la contabilizzazione nei fogli cassa dell’agenzia e falsificando gli estratti conto inviati ai clienti; tali circostanze risultano anche dalle predette dichiarazioni confessorie rese dagli ex agenti. Infine è documentato che gli assicurati sono stati rimborsati dalla compagnia, la quale ha riconosciuto la loro totale buona fede. Nello specifico, per quanto riguarda l’esatta quantificazione degli ammanchi, nel corso dell’istruttoria, è emerso che gli odierni convenuti risultano debitori nei confronti dell’assicurazione delle seguenti somme: il debito totale ammonta a 245616,66 euro, da cui deve essere dedotto l’importo di 23516,67 euro quale indennità di risoluzione, per un totale di 222099 euro, oltre interessi legali dalla domanda al saldo”.

I due ex agenti sono stati condannati anche a oltre 20mila euro di spese legali.