Nomine all’Asl, Del Ghingaro lascia la presidenza della Conferenza dei sindaci

20 aprile 2022 | 16:23
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Nomine all’Asl, Del Ghingaro lascia la presidenza della Conferenza dei sindaci

Il primo cittadino di Viareggio: “La politica va tenuta fuori dalla porta in certe scelte. Con la direzione è mancato un confronto costruttivo”

Un confronto mancato fin dall’inizio e assenza di condivisione nelle scelte di gestione della sanità locale e degli incarichi nella stessa Asl. Sono alcuni degli aspetti che hanno convinto Giorgio Del Ghingaro a dimettersi dalla presidenza della Conferenza dei sindaci di area vasta.

A spiegare le ragioni di questa decisione è lo stesso sindaco di Viareggio: “Il governo della sanità è una cosa molto complessa, che necessita di competenza e di appropriatezza. Pretendere di gestire la collocazione dei manager o dei professionisti senza una visione d’insieme può fare molti danni alla macchina delicata e articolata che si occupa della salute dei cittadini. Sappiamo quanto sia stato duro e faticoso organizzare ed in parte riconvertire, in questi anni di pandemia una macchina gigantesca costituita da ospedali, strutture territoriali, ma soprattutto da tante persone: medici, infermieri, tecnici, amministrativi. Lo sappiamo e sappiamo anche quanta scia di danni abbia lasciato l’emergenza, al di là delle conseguenze sanitarie sulle persone: pensiamo per esempio al fenomeno concreto ed evidente quale quello delle liste d’attesa”.

“Per questo – aggiunge Del Ghingaro – è necessario lasciare fuori dalla porta la politica, i rapporti di forza, i capi bastone e concentrarsi sull’azienda sanitaria, sulle sue debolezze e sui punti di forza, che fortunatamente nel caso della asl nord ovest spesso diventano vere e proprie eccellenze. La direzione generale è il vertice di questo sistema organizzativo complesso, ma i vari responsabili delle articolazioni costituiscono il vero e proprio elemento strutturale che tiene in piedi il tutto, gli dà solidità e ne permette il funzionamento. Quindi è limitativo, anche se importantissimo, occuparsi solo del centravanti, ma è invece fondamentale avere chiara tutta la formazione in campo, perché la partita è delicata e servono giocatori adatti al proprio ruolo. Ad ogni cambio o conferma delle direzioni generali c’è sempre stato un lavoro particolareggiato e approfondito da parte dei responsabili delle varie componenti che si occupano a vario titolo del governo della sanità della Asl, tenendo fermo il fatto che il direttore generale è di nomina precipua del presidente della Regione e le altre nomine spettano appunto al direttore indicato. Penso in particolare alla due figure fondamentali che lo affiancano: il direttore sanitario e quello amministrativo, ma anche ai direttori degli ospedali e delle zone distretto. Quel lavoro che metteva in evidenza le criticità da superare, le modalità con le quali risolverle e quali caratteristiche avrebbero dovuto avere le figure preposte alle varie attività. Tutto questo è mancato. Almeno per quanto riguarda il coinvolgimento della Conferenza dei sindaci, se è stato fatto con altri soggetti questo ovviamente non è di mia, nostra, competenza”.

“Avere chiaro questo organigramma in maniera preventiva – spiega il sindaco di Viareggio – permette di programmare adeguatamente il da farsi, secondo le varie caratteristiche dei professionisti, e governare la complessità di tutto l’organismo vitale del Sistema sanitario, secondo un puntuale programma di lavoro. Mi sarebbe sembrato il minimo, come presidente della Conferenza, essere informato preventivamente di tutto lo sviluppo, poter dire la mia a nome di tutti i vari presidenti delle articolazioni zonali per poi condividerlo con loro, come sempre fatto. Un percorso certamente difficile, ma se non fatto in maniera collettiva, e cioè senza coinvolgere coloro che quotidianamente hanno a che fare con i problemi sociosanitari dei cittadini, puó trasformarsi in arduo e inaccessibile. Mi occupo di politica sanitaria da tanti anni, ho avuto l’onore di ricoprire ruoli che mi hanno permesso di conoscere da vicino il grande mondo organizzativo che eroga servizi di salute, mi sono sforzato di fare da raccordo tra le tantissime esigenze dei colleghi sindaci e quelle della Asl e della Regione, entrambe legittime, ed ora mi rendo conto che questa cosa è impossibile continuare a farla, per il semplice motivo che è cambiato il modus operandi e il coinvolgimento dei sindaci, prima ricercato con cura, ora è diventato un orpello, addirittura un fastidio, se come nel mio caso, si entra nel merito, si chiedono spiegazioni, ci si interessa concretamente delle varie questioni”.

“Proprio per questo senso di responsabilità nei confronti dei colleghi sindaci – va avanti Del Ghingaro -, che mi sono sempre sforzato di mantenere in questi anni, consapevole di non poter svolgere il mio ruolo come ho sempre svolto sin qui, ho preferito lasciare ad altri questi compito. Naturalmente l’impegno sul territorio continua e continuerà fino a che mi sarà concessa la possibilità di farlo. Il fatto di essere libero mi permette di dire quello che penso, non è nel mio stile occupare un posto senza lavorare per meritarlo, così come accettare supinamente decisioni prese da altri e per di più non condivise”.