Incendio a Massarosa: evacuati due paesi sulle colline. Già 200 gli sfollati e 500 ettari in fumo

Il governatore Giani sul posto: “Preoccupazione per il cambio di vento che potrebbe spostare il fronte del fuoco”. In arrivo un altro Canadair
Continuano a bruciare i boschi attorno a Massarosa in Versilia: oltre 500 gli ettari percorsi dalle fiamme nell’incendio che si è sviluppato dalla sera prima. Il tremendo rogo del Monte Serra a Calci, nel 2019, ne bruciò un migliaio, tanto per avere un termine di paragone.
Ma qui l’incendio, sospinto dal vento, non è ancora domato: alle sei del pomeriggio solo il 30 per cento del fronte era infatti in contenimento, quello a sud-ovest, e si prepara una notte di grande impegno per operatori e volontari. Alle nove il vento peraltro ha girato e potrebbe complicare ulteriormente la situazione.
I vigili del fuoco del Toscana, stanno implementando le squadre antincendio e di soccorso, oltre che con squadre già presenti della Lombardia e dell’Emilia Romagna, anche con personale proveniente dalla Regione Piemonte. Si sta sviluppando sempre più il fronte in direzione nord – nord est direzione Gualdo e fronte in direzione Fibbialla.
Durante la notte il nucleo Sapr della Toscana attraverso la termocamera montata su un drone effettuerà il monitoraggio del fronte dell’incendio. Sul posto presente anche personale Aib della Regione Toscana.
Al momento il bilancio dei danni alle infrastrutture è di 7 abitazioni interessate dalle fiamme e alcuni annessi agricoli. Nessuna persona coinvolta ma ci sono circa 200 persone evacuate dalle abitazioni in zone ritenute non sicure.
L’abitato di Fibbialla è stato colpito dalle fiamme ed evacuato. Minacciato da un salto del fuoco, l’ennesimo, con i tizzoni sospinti in alto dalla colonna di calore e poi a chilometri di distanza dal vento, anche Gualdo, che alle 18,30 si è deciso per precauzione di evacuare.
Fiamme di notte a Fibbialla







Intanto donne e uomini del servizio anticincendi boschivi regionale continuano a lavorare per contrastare le fiamme. Dall’alto quattro Canadair della protezione civile nazionale sganciano l’acqua e poi si tuffano verso il mare a ricaricare i serbatoi. Lo faranno finché c’è luce. Altri quattro elicotteri del servizio antincendio regionale, finché il sole non tramonterà, fanno la spola tra l’incendio e il lago di Massaciuccoli, sganciando secchi di acqua ogni tre o quattro minuti. A terra sono all’opera trenta squadre del servizio antincendio ed altre dei vigili del fuoco, in supporto ed operativi nel momento in cui il rogo si avvicini alle abitazioni.
L’odore acre del fumo si avverte in autostrada fin dall’uscita di Lucca, ancora prima di vedere la colonna di fumo. Sulla bretella Lucca-Viareggio non si può transitare. E la complessità dell’incendio la si intuisce appena: dal lago di Massaciuccoli si parano davanti le colline di Massarosa: non una sola colonna di fumo e un focolaio, ma più di uno. Con la piazza del mercato del paese diventata il centro di direzione e coordinamento delle operazioni, brulicante di mezzi e persone.
Sul posto, poco dopo le sei del pomeriggio, è arrivato anche il presidente della Toscana Eugenio Giani, che ha voluto fare il punto della situazione con il direttore delle operazioni e gli operatori, preoccupato dalla gravità del rogo.
“Stiamo lavorando per contenere e contrastare il fuoco in ogni modo: 140 persone si sono riversate lungo il fronte in questo ore – spiega Giani – Ma la situazione è complicata: non è un incendio che si sviluppa in modo lineare e continuo, ma con salti anche di diversi chilometri che costringono a rivedere continuamente i piani di intervento. Si tratta di più falò a macchia di leopardo, il che rende complicate le operazioni di spegnimento”
“Già molte case sono state evacuate – commenta – contiamo ad ora già cento sfollati. Alcuni hanno trovato riparo da parenti, per altri è stata attrezzata per la notte la scuola del paese. Preoccupa il cambio del vento atteso per le 21, il che potrebbe spostare di nuovo il fronte”
Il presidente Giani ringrazia gli operatori che stanno lavorando senza sosta da ventiquattro ore e i responsabile della Protezione civile nazionale Curcio, che “ha messo velocemente a disposizione quattro Canadair e un quinto è in arrivo”. “Speriamo – conclude Giani – che almeno il vento si affievolisca”.
Desolato ma fiducioso il commento in serata del governatore: “La Toscana dell’anticendio si prepara ad una lunga e difficile notte. Oltre 500 gli ettari bruciati stimati, le operazioni proseguiranno senza sosta via terra perchè i mezzi aerei non possono alzarsi in volo, lo sforzo delle nostre donne e uomini del sistema regionale è eccezionale”.