In affidamento da quando aveva 8 anni, l’adozione ufficiale arriva quando ne compie 30

4 ottobre 2022 | 14:02
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In affidamento da quando aveva 8 anni, l’adozione ufficiale arriva quando ne compie 30

Fiaba a lieto fine per una coppia di Capannori che ha atteso a lungo le tempistiche richieste dalla legge

Una storia a lieto fine ma, per legge, tutte le parti di questa piccola fiaba lucchese hanno dovuto attendere 22 anni per mettere tutto nero su bianco.

Lo scorso 30 settembre finalmente la pubblicazione della sentenza del tribunale di Lucca, a firma del presidente Boragine e dei giudici Fabbrizzi e Croci che hanno decretato l’adozione ufficiale della ormai donna da parte della coppia di Capannori che l’ha avuta in affidamento da quando aveva solo 8 anni.

Quando esistono discendenti la legge consente l’adozione a patto che l’adottando abbia compiuto 30 anni e che non ci siano meno di 18 anni e più di 45 anni di divario d’età tra le parti. Al compimento dei suoi 30 anni quindi la coppia non ha esitato un secondo ed è letteralmente corsa in tribunale per chiedere l’adozione di quella che per loro era già una figlia, cresciuta con l’amore e la cura che non aveva ricevuto dai genitori biologici tanto che all’epoca quando era solo una bambina era stata data in affidamento alla coppia di Capannori. Tutta la famiglia non vedeva l’ora di poter formalizzare l’adozione, compreso l’altro figlio della coppia. Ora sono una famiglia anche dal punto di vista legale, ma ovviamente già lo erano nei loro cuori, ma ci tenevano ad ottenere l’adozione ufficiale e legale per motivi comprensibili da tutti i punti di vista ma probabilmente soprattutto per avere un segno concreto e tangibile alla fine di una lunga attesa e mettere tutto a posto anche dal punto di vista legale e amministrativo. La donna ora potrà sommare un altro cognome al precedente.

Si legge in sentenza: “Il legame tra Francesco e Francesca e l’adottanda Giovanna (i nomi non sono quelli reali ma di fantasia a tutela della loro privacy) nonché tra quest’ultima ed il figlio della coppia Mario, è indiscusso, considerandosi i predetti reciprocamente una famiglia”. L’uomo, in particolare, nel corso dell’udienza presidenziale ha affermato: “Siamo felici che dopo 30 anni siamo riusciti a formalizzare l’adozione. Per noi era già parte integrante della famiglia e dei nostri cuori”. In particolare, così come emerge dal ricorso, da quando aveva 8 anni era stata in affidamento ai ricorrenti e  “la ragazza ha abitato fino ad oggi con i coniugi che l’hanno accudita e cresciuta come una figlia, tanto è vero fa parte tutt’ora dello stesso stato di famiglia”. Peraltro, così come emerge dalla relazione dei servizi sociali di Lucca l’adottanda ha interrotto qualsiasi rapporto con il nucleo familiare di origine, non avendo, pertanto, alcun tipo di contatto con la madre naturale. “Alla luce di quanto esposto, risulta evidente, pertanto, la sussistenza delle condizioni previste dall’articolo 296 citato per la pronuncia di adozione. Ricorrono, inoltre, le condizioni previste dagli artticolo 291 e seguenti del codice civile, atteso che l’adottanda ha compiuto 31 anni e tra gli adottanti e la predetta adottanda vi è un divario di età di più di 18 anni e inferiore ai 45. Infine, anche alla luce del contenuto della relazione trasmessa dalla locale stazione dei carabinieri non emergono elementi ostativi all’accoglimento del ricorso”. Tutto è bene quel che finisce bene.