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Rifiuti e appalti pubblici pilotati: 8 procedure truccate per oltre 10 milioni di euro

14 novembre 2022 | 11:35
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Rifiuti e appalti pubblici pilotati: 8 procedure truccate per oltre 10 milioni di euro
Rifiuti e appalti pubblici pilotati: 8 procedure truccate per oltre 10 milioni di euro
Rifiuti e appalti pubblici pilotati: 8 procedure truccate per oltre 10 milioni di euro
Rifiuti e appalti pubblici pilotati: 8 procedure truccate per oltre 10 milioni di euro

Il competitor – unico partecipante – è risultato avere rapporti commerciali con un procacciatore d’affari che, a sua volta, aveva un familiare all’interno della stazione appaltante

I finanzieri del comando provinciale di Lucca hanno concluso un’indagine coordinata e diretta dalla procura ddi Lucca nel settore degli appalti pubblici, che vede coinvolte società a totale partecipazione pubblica che operano nella raccolta e nel trattamento dei rifiuti urbani con sede in Toscana e in Emilia Romagna, individuando 8 procedure “truccate” di fornitura beni per un valore di oltre 10 milioni di euro. 

L’aggiornamento relativo alla conclusione delle indagini, come anticipato ieri, 13 novembre, da Lucca in diretta arriva dalle Fiamme Gialle.

Inchiesta sui rifiuti in Versilia: 13 indagati

Le attività traggono origine da un’attenta analisi effettuata dagli specialisti del nucleo Pef di Lucca in ordine ad affidamenti fatti da una società della Versilia, la Ersu, che ha consentito di attenzionare una serie di gare – riferite al noleggio di spazzatrici stradali, automezzi e di un macchinario per il trattamento rifiuti – per le quali emergeva la presenza di un solo partecipante, che diventava aggiudicatario in assenza di altre offerte competitive sia in termini di prezzo che di requisiti tecnici.

Il contesto è stato approfondito analizzando gli atti di gara presenti sul sito amministrazione trasparente  delle società pubbliche e, avvalendosi delle banche dati in uso al Corpo, era possibile ricostruire anche il “profilo” dell’aggiudicatario.

In particolare, il competitor – unico partecipante – è risultato avere rapporti commerciali con un procacciatore d’affari che, a sua volta, aveva un familiare all’interno della stazione appaltante.

Le evidenze raccolte hanno raccolto di ipotizzare che si fosse al cospetto di gare “fatte su misura” finalizzate ad avvantaggiare direttamente un unico competitor, per le quali erano richiesti requisiti tecnici stringenti, ridotti tempi di consegna e rilevanti penali.

La puntuale ricostruzione di alcuni affidamenti ha dato così input ad una complessa indagine di polizia giudiziaria (denominata S) diretta dall’autorità giudiziaria di Lucca, eseguita con l’ausilio di intercettazioni telefoniche ed ambientali nei confronti dei soggetti che, di volta in volta, risultavano coinvolti per i reati di turbata libertà degli incanti e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente.

Si è infatti riscontrato, che il modus operandi era di diffusa applicazione, non solo nel settore delle spazzatrici stradali, ma anche per l’acquisto a noleggio di autocarri e la realizzazione di un impianto di trattamento dei rifiuti, con estensione del perimetro delle investigazioni anche a soggetti operanti al di fuori della provincia di Lucca e della stessa Regione Toscana.

In tutti i casi la procedura era la medesima: il fornitore prescelto veniva informato prima della pubblicazione del bando, in modo da poter acquisire, con calma, i mezzi e le attrezzature richieste. I ristretti tempi di consegna e le severe penali servivano, poi, a scoraggiare i partecipanti; nessuno avrebbe rischiato sapendo che i termini stabiliti non consentivano di reperire ed allestire i mezzi richiesti, così da vedersi applicare penali che prevedevano addirittura la possibilità di recesso da parte della società pubblica senza alcun riconoscimento di indennizzi.

In un caso, per un elevato numero di mezzi richiesti (30 autocarri) con allestimenti peculiari, è emersa l’evidenza secondo la quale neppure in un anno sarebbe stato possibile preparare tale fornitura, per la quale erano stati invece previsti appena 60 giorni per la consegna.

In un altro caso, dalle intercettazioni telefoniche è emerso che gli indagati, al fine di penalizzare ed escludere con certezza altri concorrenti, avevano concordato un punteggio aggiuntivo qualora i mezzi fossero stati consegnati in anticipo rispetto ai già ridotti tempi previsti dal bando di gara.

Al termine delle indagini il pm ha disposto la notifica dell’avviso di conclusione delle indagini nei confronti di 13 persone, che è stata eseguita nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle. Per altre 6 sono state interessate altre autorità competenti per territorio.