Tragedia di Torre, conferme dall’autopsia: Lyudmyla uccisa dal crollo della palazzina

Le lesioni provocate dal cedimento della struttura sono state mortali. Domani l’esame necroscopico sul compagno
Non ci sarebbero dubbi. Lydmyla Perets è morta per un politrauma contusivo dovuto al crollo della casa, dove si trovava insieme al compagno Luca Franceschi, provocato da un’esplosione nella bifamiliare sulla via per Camaiore a Torre. Nessun altro segno che possa far pensare ad altre cause di morte è stato infatti trovato durante l’autopsia che questa mattina (17 novembre) il medico legale Stefano Pierotti, incaricato dal sostituto procuratore Antonio Mariotti, ha eseguito all’obitorio del Campo di Marte.
L’esame necroscopico mirava del resto ad eliminare dal campo altre ipotesi investigative e a stringere il cerchio dell’inchiesta – che al momento vede 37 indagati – con elementi utili a ricostruire nel dettaglio gli ultimi attimi di vita della coppia che si era trasferita in quella casa da pochi mesi, collocarli realisticamente negli ambienti di un’abitazione letteralmente polverizzata dallo scoppio, offrendo eventualmente anche un quadro, il più dettagliato possibile, per stabilire l’origine dell’esplosione e dell’incendio che ne era seguito attorno alle 14,40 del 27 ottobre.
Sul cadavere della prima vittima, 44 anni, un lavoro in una impresa di pulizia e una figlia di 17 anni che era scampata dal disastro perché si trovava a scuola, sono stati prelevati anche tessuti che saranno sottoposti agli esami istologici del caso. Una prassi convalidata in casi come questo, che sarà quella adottata anche per l’esame necroscopico sul cadavere di Luca Franceschi, il compagno della donna, ex sindacalista di 69 anni, che verrà eseguito nella giornata di domani.
Per quello che riguarda la compagna, l’autopsia ha chiarito i dubbi: sul corpo della vittima sono state trovate lesioni compatibili con traumi provocati dal collasso delle strutture e con il contesto in cui è stato rinvenuto il cadavere, seppellito tra le macerie. Non ci sarebbero invece tracce di ustioni sul corpo.
Sarà affidata nei prossimi giorni, invece, l’autopsia sul cadavere di Debora Pierini, la terza vittima, di appena 26 anni, del crollo della palazzina a Torre. A due settimane dall’incidente, è morta al centro grandi ustionati di Pisa dove i medici hanno tentato inutilmente di salvarle la vita.