Cinghiale abbattuto a Massarosa, l’Aipp: “Solidarietà agli agenti aggrediti e offesi”

4 dicembre 2022 | 09:41
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Cinghiale abbattuto a Massarosa, l’Aipp: “Solidarietà agli agenti aggrediti e offesi”

L’associazione nazionale della polizia provinciale: “Episodi di inaccettabile intolleranza nei confronti di personale di polizia giudiziaria”

L’Associazione italiana agenti ed ufficiali di polizia provinciale (Aipp) manifesta la propria piena solidarietà ai colleghi di Lucca in relazione ad alcune polemiche correlate all’episodio di venerdì (2 dicembre) a Massarosa.

“La necessità di abbattere un giovane cinghiale – dice l’associazione – già agonizzante per le lesioni spinali  causate dall’impatto con un veicolo, agendo sotto controllo veterinario e in ottemperanza alla normativa del settore, ha dato adito a polemiche a dir poco farneticanti, nonostante la professionalità dimostrata dall’agente coinvolto che ha evitato di replicare  a continue provocazioni. Purtroppo la doverosa necessità di intervento in relazione alla presenza di cinghiali feriti o ammalati, aggravata  dai rischi connessi alla potenziale diffusione della peste suina africana,  sta fornendo un pretesto per episodi di inaccettabile aggressività ed intolleranza nei confronti di personale di polizia giudiziaria, a volte chiamato ad operare anche in presenza di sedicenti attivisti dai comportamenti squinternati, disposti a veder prolungare la sofferenza di animali selvatici già gravemente feriti, pur di soddisfare un settario bisogno di visibilità”.

”Peraltro – conclude la nota – queste attività sono comunque un’eccezione necessaria nel contesto di una professione tradizionalmente votata alla tutela della fauna, nel contesto degli storici compiti di vigilanza venatoria. Ma se da un lato gli atteggiamenti calunniosi, i tentativi volgari e maldestri di interruzione di un pubblico servizio, o le minacce epistolari a corpi e servizi di polizia locale, rientrano nella sfera delle azioni penalmente perseguibili, rimane di tutta evidenza che il già scarso personale di polizia provinciale non può sobbarcarsi anche la croce degli atteggiamenti ondivaghi delle istituzioni in materia di gestione faunistica. Gli organi politici e tecnici preposti (oltre a dover rimpinguare gli organici al lumicino) devono fornire direttive inequivocabili che non lascino gli operatori anche in balia di una comunicazione social aggressiva e volgare, in una fase storica in cui talvolta l’ignoranza diventa motivo di orgoglio”.