Morsi e spintoni ai carabinieri che scoprono la serra di cannabis in casa: tre in manette

Sorpresa all’arrivo del custode giudiziario: due militari aggrediti finiscono in ospedeale
E’ stato un incaricato dell’istituto di vendite giudiziarie a far fare la scoperta ai carabinieri: nell’immobile di via Lombarda a Lammari, occupato abusivamente da due donne e un giovane uomo di origine russa, c’era una vera e propria piantagione di cannabis: in una stanza le piantine venivano coltivate in una serra di circa due metri quadrati con un sistema di illuminazione, ventilazione e irrigazione per far crescere le 13 piantine di cannabis indica. I carabinieri di Lammari, Capannori e Radiomobile avevano appena avuto questa sorpresa, attorno a mezzogiorno di ieri (6 marzo), quando rientrati gli inquilini sono stati aggrediti. Uno dei militari presenti è stato morso ad una mano e un altro gettato e trascinato a terra.
La moviola di un’aggressione che è finita con le manette ai polsi dei tre occupanti: si tratta di due donne, di 60 e 56 anni e di un 38enne, già noti alle forze dell’ordine. Oltre che di coltivazione di sostanze stupefacenti ai fini di spaccio, l’accusa contesta loro anche resistenza a pubblico ufficiale e le lesioni procurate ai due militari che hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso: hanno riportato una prognosi di 5 e 7 giorni.

Il movimentato episodio di via Lombarda ha preso inizio attorno alle 12 di ieri quando all’abitazione dei tre si è presentato il custode giudiziario dell’Istituto vendite giudiziarie per lo sgombero dell’immobile. Non trovando nessuno in casa, ha chiamato un fabbro per forzare l’attrezzatura, dopo aver fatto arrivare anche i carabinieri. Una volta all’interno la scoperta della serra. Nell’appartamento sono stati trovati anche tre flaconi di concime ed un barattolo contenente 74 grammi di semi delle piante. Meno di un’ora dopo sono rientrati i tre. E si sono scagliati contro i militari di Lammari spintonandoli e poi passando ai fatti. Solo l’intervento dei colleghi del Radiomobile e della stazione di Capannori ha risolto la situazione, facendo scattare le manette. I tre sono stati trattenuti nelle camere di sicurezza della caserma in attesa dell’udienza di convalida dell’arresto.